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“Carenza di medici, centro trasfusionale momentaneamente chiuso”

Il Presidente Sez. AVIS Portoferraio: "E’ proprio il non tenere in nessuna considerazione chi opera in ambito territoriale locale che salta all’occhio di un attento osservatore".

michele tararà

“Delusi, amareggiati ma anche incavolati neri. Queste le sensazioni predominanti tra i donatori di sangue dell’Isola d’Elba dopo che il medico responsabile del Centro Trasfusionale ha comunicato che sarà assente per ferie programmate dal 15 al 23 aprile e che la sua sostituzione è prevista per i solo giorni 17 e 18 aprile. Questa è l’ennesima dimostrazione che l’Azienda USL, e gli altri organi competenti in materia di donazione sangue non interessa che vengano raccolte “emazie” all’Isola d’Elba”: così il Presidente Sez. AVIS Portoferraio Geom. Dante Leonardi.

“In passato il sangue veniva lavorato sull’isola e gli orari per effettuare le donazioni era ampio, poi è stata istituita l’Officina del Sangue, riducendo la raccolta a 2 ore giornaliere per permettere al mezzo attrezzato di partire con una delle navi utili – aggiunge – Poi nell’organizzazione dell’AUSL è stato ritenuto di utilizzare il medico d’istanza all’Elba per un giorno alla settimana nel Centro Trasfusionale di Piombino, provocando la chiusura sull’Elba di tutti i martedì e a torto collo, le associazioni hanno accettato senza protestare, visto che la cosa era stata presentata come temporanea, ma in realtà si è già protratta per diversi mesi”.

“La chiusura temporanea per i periodi indicati, è stata confermata dalla Mail a firma della Direttrice dell’Unità Operativa di Medicina Trasfusionale e Immunoematologia, con la quale ha comunicato la chiusura dell’AgenDona, nei giorni di assenza del medico locale e quindi l’impossibilità di effettuare prenotazioni – prosegue – Quando mi sono avvicinato al mondo della donazione di sangue, ricordo uno slogan che sintetizzava il motivo del gesto “ Una goccia del mio sangue per un battito del tuo cuore” purtroppo i tempi sono cambiati e questi non vogliono nemmeno i mezzi litro – sottolinea – La sostituzione del medico, per così pochi giorni, non credo che fosse una cosa difficile, questo schiaffo non è solamente per i donatori, ma anche per tutti quei malati che giornalmente devono sottoporsi a terapie normalmente svolte nel centro trasfusionale”.

“Questa voce di protesta non solo dell’Avis, ma credo e spero, anche in rappresentanza delle altre associazioni presenti sull’isola, pone l’accento soprattutto sulla mancanza di rispetto verso i donatori, che in modo assolutamente gratuito vengono a donare; verso chi opera in tale settore, mettendo a disposizione della collettività il proprio tempo; verso il territorio che per l’ennesima volta è posto ai margini dell’interesse regionale a fronte di una carenza di sangue lamentata dagli organi preposti alla raccolta. E’ proprio il non tenere in nessuna considerazione chi opera in ambito territoriale locale che salta all’occhio di un attento osservatore; sicuramente vi saranno ragioni al disopra delle parti, sicuramente chi detta le regole lo fa nel chiuso di un ufficio, come sempre distante dal fulcro della crisi, questo in fondo la gente comune rinfaccia ai burocrati, di non metterci la faccia, di risultare ombre senza una precisa fisionomia: e questo caso non fa eccezione. E’ chiaro: chi ha bisogno di sangue può attendere”, conclude.