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I comitati: “La Regione deve garantire la nostra partecipazione”

Problemi al tavolo con l'Azienda sanitaria. I promotori della manifestazione di ottobre protestano per l'atteggiamento "di chiusura" da parte dell'Asl e si rivolgono a Rossi

I comitati: "La Regione deve garantire la nostra partecipazione"

Non chiudere il tavolo ai comitati, non limitarlo alle sole istituzioni. È questa la richiesta pressante che arriva dai Comitati Elbani Riuniti pro Sanità. Il caso, ne abbiamo parlato, è scoppiato il 22 febbraio. Così lo ricostruiscono i comitati stessi: “In seguito all’ultima sessione con la Conferenza dei Sindaci e l’Azienda Asl del 22 febbraio scorso, , il direttore generale della ASL 6 di Livorno Monica Calamai si è rivolta ai Comitati elbani sanità ed alla Conferenza dei Sindaci con due comunicazioni nelle quali si lamentava della presenza dei Comitati al tavolo tecnico delle trattative (con oggetto il nuovo “capitolo/elba sanità”) perché tale partecipazione si doveva considerare estranea ad un “corretto cerimoniale istituzionale”, paventando altresì il pericolo di uno “stravolgimento del programma”. Secondo i comitati la Conferenza dei sindaci è stata invitata a prendere provvedimenti, pena il coinvolgimento della Regione Toscana, alla quale sarebbe stato chiesto di garantire “l’applicazione della legge sulla sanità, legge n. 40 del 2005, che secondo il direttore era stata ampiamente disattesa”.

I Comitati riuniti si sono rivolti direttamente al presidente della Regione, Enrico Rossi, “animati – dicono – non da uno spirito polemico ma semplicemente per ribattere che la partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica non deve essere considerata un inutile intralcio alla speditezza delle trattative di pianificazione ma piuttosto un preziosissimo contributo sia nella fase di elaborazione di piani di intervento sul territorio, sia nelle fasi successive di applicazione dei progetti stessi, per garantire una collaborazione attiva alla realizzazione degli obiettivi e di verifica dell’impiego delle risorse economiche ed umane”. E si sono detti “stupiti di essere stati chiamati a difendere la legittimità della loro presenza al tavolo”. Lo stupore, spiegano, deriva dal fatto che dopo la manifestazione dell’autunno scorso era stato garantito dalla stessa Regione e dall’Asl il loro coinvolgimento e la Calamai – aggiungono – “non aveva manifestato alcuna obiezione sulla partecipazione dei Comitati al Tavolo, né aveva lamentato il mancato rispetto del cerimoniale istituzionale”. “Eppure – notano – neanche allora il presidente della Conferenza, Vanno Segnini, aveva preavvisato la direttrice della presenza dei Comitati, proprio contando sul naturale contatto che si era già instaurato con la Regione.

Quindi era stata avanzata (o sostenuta, visto che era condivisa con sindaci) la richiesta di una “rendicontazione dei finanziamenti stanziati specificatamente per l’Elba nello stesso periodo, anche alla luce dell’art. 127 della legge n.40, che impone al Direttore generale di curare le idonee forme di pubblicità della contabilità dell’Ente”. “Dunque – precisano i comitati – solo in occasione dell’ultimo incontro del 22 febbraio scorso, il direttore generale Calamai, che pure aveva senz’altro letto il comunicato, si è sentita in dovere di riprendere per il mancato avviso della presenza al tavolo dei Comitati il presidente della Conferenza, Vanno Segnini, il quale ha risposto semplicemente: ‘Se oggi siamo qui è anche per merito dei Comitati”, senz’altro parlando (lo vogliamo proprio credere) a nome di tutti gli otto sindaci”.

Quindi di fronte all’atteggiamento di chiusura e alla affermazione per cui sarebbe “illegittima la partecipazione dei Comitati”, è arrivato l’appello a Rossi, “richiamata la legge della Regione Toscana sulla partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica, L. n. 69 del 2007. “Il legislatore regionale – dicono – proprio per rendere effettiva la partecipazione”, ha voluto “prevenire per l’appunto tutti quei meccanismi istituzionali che, più o meno strategicamente, tendono a soffocare questo diritto dei cittadini, magari nascondendosi dietro alla necessità di un“corretto cerimoniale istituzionale” ed alla necessità di procedere più speditamente nella gestione del territorio”. Vengono dunque coitati gli estremi della legge sulla partecipazione. Gli articoli 1 e 3, che garantiscono lo l’inclusività di tutti i processi partecipativi e l’’intervento mediante processi partecipativi. “A questo punto – concludono i comitati – contando sulla piena osservanza da parte delle Istituzioni delle leggi regionali, ci attendiamo una pronta conferma da parte del presidente rossi della legittimazione dei comitati a partecipare al tavolo delle trattative”, con l’auspicio “che queste riprendano al più presto, senza ulteriori ostacoli ad una proficua collaborazione”.