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La controversa amministrazione pubblico-privato delle Saline

di Marcello Camici

La controversa amministrazione pubblico-privato delle Saline

Dopo una serie di interventi della giustizia granducale che avvalendosi di periti per dirimere la controversia sorta tra l’affittuario delle saline, Sig.Rossetti, e il governo (proprietario) su chi dovesse sostenere le spese per il rifacimento delle strutture murarie, controversia in cui fu coinvolto anche Napoleone Bonaparte, si addivenne nell’agosto del 1815 a sentenza inappellabile,sentenza per la quale il Sig. Rossetti risultò nei confronti del governo creditore in ultima analisi di lire 1459.59 Ma la vicenda si ingarbuglia ancora come continua a scrivere nella sua memoria l’intendente Balbiani perché: “Intanto col dì 20 febbraio 1815 era venuta la fine dell’affitto delle Saline e non essendosi presentato alcun offerente per il nuovo affitto ,ne fu nominato amministratore il Sig. Pasquale Pezzella a cui il Sig. Rossetti fece la consegna delle medesime e degli utensili ad esse inerenti che furono stimati lire 2380.10.4 Sopraggiunto il blocco dell’isola furono sospesi i lavori delle Saline e nell’approssimarsi la resa della Piazza di Portoferraio alle armi Toscane,l’Intendente dei Demani non aveva fonti onde apagare al Sig. Rossetti il prezzo degli utensili ,glieli fece restituire in natura ed essi sono tutti presso di lui. Col finire dell’affitto terminava anche l’obbligo nell’affittuario di tenere la quantità di sale necessaria alla consumazione degli abitanti dell’isola,ma prevedendosi che poteva mancare questo genere dal febbraio fino alla nuova raccolta,si fece ( ) al Sig. Rossetti l’obbligo di assicurare la consumazione fino a tutto luglio p.p.;l’incostanza dei tempi peraltro da una parte e l’interruzione dei lavori della salinatura dall’altra hanno fatto sì che scarsissima e quasi nulla è stata la raccolta del sale,dimodochè anche il Sig Rossetti ha continuato la vendita di quello che aveva. Dalle notizie che ho potuto procurarmi risulta che il Sig Rossetti ha ancora nei magazzini sacca 2200 o circa di sale una gran parte delle quali sono già state da lui vendute a dei particolari. Che l’amministrazione delle saline può aver tutto al più nei magazzini sacca 1200 prodotto dell’ultima raccolta. Il Sig. Pasquale Pezzella è stato ( ) incaricato della vendita del sale a minuto durante l’affitto del Sig. Rossetti a suo particolare vantaggio egli prendeva il sale dal magazzino a lire 3.10 il sacco e lo rivendeva come lo rivende tuttora a due quattrini la libbra facendo egli un guadagno assai conseguente. Non saprei neppure dire con precisione a VS Ill.ma il vero grado attuale in cui si trovano i corpi distaccati a fare il sale. Se si deve ( ) all’ultima perizia contraddittoria fatta eseguire dagli arbitri parrebbe che per ciò che riguarda l’affittuario stessero quasi in buono stato,giacchè non lo caricano che di un rifacimento di poco più di 3000 lire e che ogni altro lavoro dovesse farsi a carico del Governo; quello però che mi assicurano tutti coloro che conoscono la lavorazione delle Saline è che il gran male consiste nei muri foranei quasi tutti in pessimo stato e la riedificazione dei quali importerebbe una somma rilevante. Quasi tutti i documenti comprovanti i fatti sopra enunciati esistono nella Segreteria della Intendenza e nella Cancelleria del Tribunale ove si può prenderne cognizione qualora V.S. lo desideri. Avendo così soddisfatto alle richieste di VS Ill.ma su quest’oggetto ho l’onore di presentarmi con la più rispettosa stima Portoferraio 17 ottobre 1815 Di VS Ill.ma Obbl.mo e Um.mo Serv.re L’Intendente dell’isola d’Elba Balbiani” ( “ Memoria sull’amministrazione delle saline di Portoferraio” scritta dall’intendente Balbiani il 17 ottobre 1815) (Affari generali del commissario straordinario dell’isola d’Elba dal 1° settembre 1815 al 16 marzo 1816.Filza 2.Carta 239.ASCP) Qui termina la memoria. Un rapporto ,una memoria complicata da una serie di avvenimenti giudiziari che si sono prolungati per anni e che neppure Napoleone Bonaparte,padrone assoluto dell’Elba, riuscì a dirimere. Il Fantoni,nominato commissario regio straordinario granducale,fu l’autorità che si trovò in eredità la controversia dopo la fuga del Bonaparte. Chiese un rapporto dettagliato sullo stato delle saline all’intendente Balbiani ,una memoria che ho riportata integralmente in quanto documento inedito sulla conoscenza delle saline all’inizio dell’ottocento. Tale memoria il Fantoni invia per competenza al sig Cantini il quale verrà nominato nel novembre 1815 amministratore delle saline e che,nel gennaio del 1816, diverrà anche direttore dell’uffizio delle RR Rendite istituito in Portoferraio. Il Cantini così risponde al Fantoni in data 19 ottobre 1815: “ Ill.mo Sig.Sig. Pron.Colen. Ho il rapporto sullo stato delle Saline di Portoferraio che VS Ill.ma si è compiaciuta rimettermi. Il dettaglio che vi si fa è così complicato che meriterebbe un’esame su i dati che vi si affacciano e su i documenti dai quali si desumono. Io so che le Saline furono risarcite in diversi punti negli anni già decorsi; ma non ostante questo ,siccome tutte non furono riparate ,così è certo che al termine dell’affitto essi si ritrovano in stato di essere risarcite,specialmente per quello che riguarda i muri foranei. L’affittuario secondo che si dice nel rapporto suddetto sembra che voglia non attendere l’articolo sesto del Decreto col quale gli furono concesse le Saline poiché in riguardo agli obblighi vorrebbe a suo favore il disposto della Legge Comune e non le Leggi particolari dell’Amministrazione. So ancora io che le grosse riparazioni sono a carico del Locatore,quando però le abbia motivate il caso fortuito ed impensato. Di più,oltre che questi casi non sono accaduti,io ho potuto rilevare stragiudicialmente, che l’affittuario nel corso di 9 anni ha fatto un guadagno netto sopra a 290 mila lire. Con questa fortuna io non crederei che potesse reclamare dei riguardi equitativi a pregiudizio del R. Governo. Relativamente poi al sale che ritiene il Sig. Rossetti stato affittuario,tornerebbe bene a fine d’impedire le frodi ,ora che questo genere è un ramo di regalìa ,fosse depositato nei magazzini regi,ed in tal forma dovendosi attrarre al costo di fabbisogno colle Regole,s’impedirebbe che fosse trasportato in contrabbando sul continente. Io dunque sarei di parere di richiamare il sig Rossetti o chi altro abbia la consegna,a depositare in detto Regio Magazzino,per attendere in quanto al prezzo gli ordini che potrà dare il Regio Governo per pagarlo, o conguagliarlo sulle pretensioni che questo possa avere intorno ai risarcimenti da farsi a dette Saline. Tanto mi occorre di rappresentare a VS Ill.ma nell’atto che ho l’onore di dichiararmi Di VS Ill.ma Portoferraio questo dì 19 ottobre 1815 Dev.mo Obb.mo Servidore Giuseppe Cantini “ (Idem come sopra) Dopo qualche mese ,nel gennaio 1816,Il Fantoni scrive lettera a Frullani ,direttore della Segreteria di finanze in Firenze . E’ un documento dal quale si evince che il commissario regio straordinario Fantoni avendo fatte le sue indagini ritiene il Rossetti,affittuario delle Saline non creditore ma debitore nei confronti del regio erario: “A S.E. Frullani direttore della I. e R. Segreteria di Finanze Lì 4 gennaio 1816 Ho l’onore di rendere conto a V.E. della domanda avanzata da Giuseppe Antonio Rossetti già Affittuario delle Saline dell’Isola d’Elba,il quale reclama il pagamento d’una somma di franchi 1459.25 di cui pretende essere creditore del Governo. L’E.V. potrà degnarsi di rilevare dall’annessa Copia di Lettera da me scritta all’Intendente dell’Isola,che io opino esser piuttosto il Sig. Rossetti debitore d’una maggiore somma di fr. 3540.75 e sottopongo al di Lei superiore discernimento le misure che ho creduto di prendere come le più analoghe all’interesse del Regio Erario. E nella lusinga che possano queste meritare l’approvazione dell’E.V. Passo a confermarmi Fantoni “ (Affari generali del Commissario straordinario dell’isola d’Elba dal 1°settembre 1815 al 16 marzo 1816. Filza 3. Carta 476.ASCP) Chi vinse questa controversia, lunghissima, tra pubblico e privato ,perdurata per oltre dieci anni ? Non lo sappiamo perché il carteggio termina nel 1816. Sappiamo però che nel 1817 le saline erano diventate voce di spesa anziché di introito per il governo granducale: forse perché il privato aveva avuto ragione ? Marcello Camici mcamic@tiscali.it ASCP.Archivio storico comune Portoferraio