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“Covid, rivedere le scelte assunte nei reparti: a rischio la sicurezza di operatori”

Cisl Fp: "Occorre ritornare ai protocolli dei mesi scorsi, non basta un paravento in mezzo a un corridoio per separare i malati covid dagli altri.”

coronavirus, covid

Da Francesco Redini Cisl FP

“Rivedere alla luce dell’evoluzione dei contagi le scelte organizzative assunte finora nelle strutture sanitarie (come quella di creare le ‘bolle covid’ all’interno dei reparti ordinari) e adottare immediatamente ulteriori misure preventive per garantire la sicurezza dei lavoratori della sanità e al tempo stesso la certezza delle cure ai cittadini.” Lo chiede il segretario generale CISL FP di Livorno, Francesco Redini, alla luce della nuova situazione pandemica e dei dati che la Regione ha illustrato ai sindacati.

“Molti operatori sanitari del comparto della Uslnordovest sono assenti per aver contratto il covid, un numero a dir poco spaventoso per la tenuta dei servizi sanitari. La variante OMICRON 5 sta riportando, in modo molto preoccupante, il covid al centro della cronaca, un andamento della curva pandemica che sta mettendo a dura prova il nostro servizio sanitario regionale.”

“La causa di ciò che sta avvenendo – prosegue Redini – risiede anche nelle scelte della Regione Toscana che ha affrontato questa ‘emergenza prevista’ con soluzioni non idonee, come quella della Delibera della Giunta Regionale Toscana n. 581 del 23 maggio 2022. Di fronte a una variante più contagiosa si abbassano le difese e la prevenzione. Infatti, aver creato le cosiddette ‘bolle covid’ all’interno dei reparti, senza gli stessi protocolli protettivi di prima (appositi spogliatoi, dispositivi di protezione individuale idonee separazioni etc. ), è la causa della circolazione del virus dal paziente verso il personale sanitario, già ridotto rispetto alle effettive necessità.”

“Il sistema sta entrando in crisi e non possiamo non chiamare in causa la Regione per queste scelte che riteniamo non idonee, fatte solo per non assumere personale: infatti non si riaprono i reparti covid solo perché non c’è personale sufficiente e quindi con il personale ordinario, già ridotto a causa delle ferie e dei contagi, si assistono sia le perone non covid che quelle covid. Ora la decisione sbagliata sulle ‘bolle’ sta aggravando la situazione e mettendo ancora più sotto pressione chi nella sanità lavora: donne e uomini che da due anni e mezzo, in prima linea, attendono ‘i rinforzi’ promessi da chi li chiamava eroi. Occorre ritornare ai protocolli dei mesi scorsi, non basta un paravento in mezzo a un corridoio per separare i malati covid dagli altri.”

“Ancora una volta si ragiona di sanità solo in base ai costi e non ai veri bisogni, sia degli utenti che del personale sanitario Come CISL sanità di Livorno siamo molto preoccupati e chiederemo anche ufficialmente in un prossimo incontro già calendarizzato con la Regione,un cambio di rotta nella politica sanitaria regionale che da due anni a questa parte non risponde alle esigenze dei cittadini, sia per la sanità ospedaliera che ancor più per quella territoriale. Con il PNRR avremo forse nuovi edifici e nuove apparecchiature, ma mancheranno i professionisti per dargli contenuto: si pensi alla cronica carenza di medici specialisti, che si tampona solo facendo lavorare di più quelli che già ci sono e che appena possono scappano verso lidi migliori”.

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