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“Nell’ultimo mese gli incendi sono più che raddoppiati rispetto al 2021”

Coldiretti: "Registrati 68 roghi ed il maggior numero di ettari bruciati dal 2010".

Incendi boschivi, oggi 24 settembre termina il periodo di massimo rischio

Da Coldiretti Toscana

L’assenza di piogge in Toscana non ha portato “solo” il 90% del territorio in condizioni di siccità, ma ha facilitato anche il raggiungimento di un picco negli incendi.

Coldiretti Toscana documenta infatti che, solo nel mese di giugno, sono avvenuti 68 incendi (oltre il doppio rispetto al giugno 2021, +126%) che hanno ridotto in cenere 195 ettari, il dato più alto dal 2010. Per trovare un’altra annata paragonabile bisogna tornare al siccitosissimo 2017, quando a giugno si registrarono ancora più incendi (88) ma su di una superficie minore (177 ettari).

Anche quest’anno nelle campagne e nei boschi le alte temperature e l’assenza di precipitazioni hanno inaridito i terreni con aree sempre più esposte alla propagazione delle fiamme con gran parte della regione classificato in stato di allerta massimo (rischio molto alto) secondo il Consorzio Lamma.

«A bruciare, insieme ai boschi, sono ettari di terreni coltivati a cereali pronti da raccogliere ed i preziosi pascoli degli allevatori già alle prese con i rincari record di materie prime e mezzi tecnici e con l’emergenza dei predatori che falcidiano i greggi contribuendo a far chiudere le stalle – spiega Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana – L’impossibilità di poter portare al pascolo i greggi per un lungo periodo, in seguito ai divieti conseguenti agli incendi, significa aggiungere altri pesanti costi sui bilanci delle imprese zootecniche costrette a ripiegare sui foraggi che oggi pagano più del doppio rispetto ad un anno fa. E come se non bastasse, soprattutto nella Toscana sud, i foraggi sono stati scarsi a causa dell’assenza di piogge per molti mesi. I pascoli bruciati ed i predatori alle porte sono un boia sulla libertà di pascolo all’aperto dei greggi che rappresenta una straordinaria caratteristica del nostro sistema di allevamento estensivo preso a modello anche dal Commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale in occasione della sua visita in Toscana lo scorso ottobre».

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