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Concessioni demaniali, Balneari: “Ciò che è stato costruito rischia di essere distrutto in pochi mesi”

La categoria: "Siamo stati, siamo e saremo irremovibili e intransigenti nella difesa, in ogni sede, sia politica che giudiziaria, del lavoro, delle aziende".

Generico giugno 2022

Dall’Associazione Balneari Isola d’Elba

Nell’assemblea dei concessionari dell’isola d’Elba organizzata dalla Confcommercio e da Federalbeghi Isola d’Elba, i rappresentanti del SIB hanno ribadito il giudizio negativo su quanto l’attuale Governo sta facendo in merito alle concessioni demaniali marittime.

Ad essere danneggiati e in pericolo non sono solo i balneari ma l’intera balneazione attrezzata italiana costituita anche da alberghi, campeggi, ristoranti, chioschi, ecc..

La proposta di legge delega per le concessioni demaniali marittime ad uso turistico ricreativo, infatti, non applica correttamente la Direttiva europea cd Bolkestein perché impone le gare alla scadenza delle concessioni anche laddove la risorsa non è scarsa e anche quando la concessione non abbia un interesse transfrontaliero che, al contrario, sono i presupposti prescritti dalla sentenza della CGUE Promoimpresa per la sua applicazione.

L’attuale legislatura, per i balneari, si è aperta con la fiducia e la speranza e rischia di chiudersi con lo sconforto e il terrore.Viene dichiarata la morte di decine di migliaia di aziende condotte prevalentemente da famiglie di onesti lavoratori e, con esse, di un modello di balneazione attrezzata che è un unicum al Mondo e che tutti ci invidiano.

È stato un errore dei diversi Governi che si sono succeduti in questa legislatura non aver applicato la legge Centinaio.

È un errore di questo Governo abrogarla così come aver inserito nel Ddl sulla concorrenza la questione delle concessioni demaniali marittime che è una materia estranea al PNRR.

È un errore di questo Governo disciplinare la questione con una delega a sé stesso generica (sull’indennizzo come sulle tutele degli attuali concessionari) e pasticciata (assenza di un adeguato periodo transitorio e lesione di competenze regionali).

Si tratta di errori segnatamente dell’attuale Presidente del Consiglio Mario Draghi.

Ci sono voluti decenni e due secoli di storia per costruire un modello di balneazione attrezzata che costituisce un elemento di competitività del nostro Paese.

Sarà sufficiente l’errore di un solo uomo perché ci vorranno decenni per ricostruire ciò rischia di essere completamente distrutto. Ci auguriamo che la Camera corregga quanto fatto al Senato.

Saremo impegnati per decreti delegati che tutelino gli attuali concessionari secondo i principi contenuti nella delega che sono il frutto della nostra iniziativa sindacale: dalla salvaguardia di coloro che hanno gestito negli ultimi cinque anni all’indennizzo non irrisorio ma equo per l’eventuale perdita dell’azienda.

Siamo stati, siamo e saremo irremovibili e intransigenti nella difesa, in ogni sede, sia politica che giudiziaria, del lavoro, delle aziende e di un modello di balneazione che sono un patrimonio non solo di decine di migliaia di famiglie ma soprattutto del Paese.

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