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Ambiente

“Relitto spiaggiato a Mola, venga rimosso”

Legambiente scrive all’Ambasciata in Italia: "Siamo a sollecitare un suo autorevole intervento"

Da Legambiente Arcipelago Toscano

Legambiente Arcipelago Toscano ha scritti all’ambasciatrice della Repubblica Ceca in Italia – e per conoscenza al Commissario europeo ambiente, oceani e pesca Virginijus Sinkevičius e al presidente del Parco Nazionale Arcipelago Toscano e al sindaco del Comune di Capoliveri – per chiedere un intervento che favorisca una rimozione relitto di imbarcazione di cittadini della Repubblica Ceca spiaggiato nella Zona Umida di Mola, all’Isola d’Elba.
Nella Lettera all’ambasciatrice, il Cigno Verde isolano ricorda che “In seguito all’ondata di maltempo che ha investito l’Isola d’Elba nell’autunno 2021, un’imbarcazione battente bandiera della Repubblica Ceca – un grosso catamarano – e utilizzato da un Diving center di proprietà di cittadini della Repubblica Ceca, si è spiaggiato alla foce del fosso di Mola, la più importante Zona Umida residua dell’Isola d’Elba nella quale è in corso un progetto di ripristino ambientale realizzato anche grazie a finanziamenti dell’Unione europea”.

Legambiente sottolinea che “Il relitto sta ostacolando da mesi il deflusso delle acque dolci e il riflusso della marea in un’area che fa parte del territorio del Comune di Capoliveri, del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e della Zona di protezione speciale e Zona speciale di conservazione dell’Elba Orientale (Direttive UE Uccelli e Habitat)”.

La presidente del circolo Legambiente Arcipelago Toscano, Maria Frangioni, conclude: “Sappiamo che l’Ambasciata della Repubblica Ceca a Roma è già stata interessata da alcune delle istituzioni coinvolte ma, visto l’evidente degrado ambientale prodotto dal relitto, il possibile inquinamento di un’area vitale per l’avifauna migratoria e stanziale, l’impatto su un’area protetta dalla Repubblica Italiana e dall’Unione Europea, siamo a sollecitare un suo autorevole e sollecito intervento per velocizzare la rimozione del relitto e per non scaricare sulle spalle della comunità di Capoliveri gli oneri della rimozione e smaltimento di un relitto il cui naufragio è stato causato dall’incuria di cittadini della Repubblica Ceca che avevano scelto il magnifico mare dell’Isola d’Elba per esercitare un’attività economica”.

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