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Museo mineralogico Luigi Celleri: esposizione organizzata su due piani

All’interno del museo sono presenti minerali storici che provengono da Campo nell’Elba, minerali di ferro messi a disposizione dal Parco Minerario di Rio.

Generico febbraio 2022
Roberto Ridi Ph

Il Museo mineralogico e gemmologico è intitolato a Luigi Celleri (1828-1900), cittadino di San Piero, scopritore di moltissimi tra i più famosi campioni mineralogici elbani, oggi conservati in musei e raccolte private di tutto il mondo.

Celleri si dedicò alla ricerca mineralogica sia in collaborazione con Raffaello Foresi, sia successivamente per conto di Giorgio Roster e Bista Toscanelli, che avevano acquistato numerosi diritti di escavazione nei filoni pegmatitici dell’Elba occidentale. Successivamente si occupò di ricerche mineralogiche per conto di Pilade Del Buono, per l’istituzione del Museo mineralogico nella Galleria Demidoff presso la Villa napoleonica di San Martino (Portoferraio). Grazie anche a queste ricerche all’epoca avvennero importanti ritrovamenti mineralogici, come i quarzi gommoidi (in località Palombaia) ed esemplari di wollastonite (in località Cavoli).

La parte espositiva è organizzata su due piani: al piano primo la galleria del granito è un autentico viaggio antropologico e al tempo stesso un omaggio alla storia secolare dell’estrazione del granito elbano; al piano secondo si trova la galleria dei minerali. All’interno del museo sono presenti minerali storici che provengono dal territorio di Campo nell’Elba, minerali di ferro messi a disposizione dal Parco Minerario di Rio e rocce da cui si estraggono i principali minerali dell’Isola d’Elba.

Uno spazio espositivo è inoltre dedicato alle gemme, messe a disposizione da numerosi donatori privati, fra le quali molte provengono dalla collezione del prof. Federico Pezzotta, curatore del Museo Mineralogico di Milano. Altri campioni importanti derivano dalle collezioni private di Christian Bauer, degli eredi di Mario Navone e dell’ingegner Pini.

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