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Roberto Andò regista e scrittore tra i finalisti 2022 del Premio La Tore

Scritto da Jacopo Bononi - Premio Letterario La Tore Isola d'Elba

Roberto Andò regista e scrittore tra i finalisti 2022 del Premio La Tore

Uscito da pochi giorni nelle sale ‘Il bambino nascosto’ è un film di Roberto Andò, autore che abbiamo inserito tra i finalisti del nostro premio 2022. Glielo abbiamo comunicato proprio ieri e la notizia ha impressionato gradevolemente il regista-scrittore che ha pubblicato l’omonimo romanzo lo scorso anno per la Nave di Teseo di Elisabetta Sgarbi. Il romanzo è un complesso lavoro su due mondi che si incrociano, si scontrano e si amano: la vicenda infatti presenta diverse sfumature nel romanzo che la rendono ancora più intrigante. Tuttavia le capacità registiche dell’Autore che nascono da una formazione importante, come leggeremo nella sua biografia, consentono di rimanere incantati davanti allo schermo, specie per la bravura dei due protagonisti. Leggiamo nella sinossi: Gabriele Santoro è titolare della cattedra di pianoforte al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli e abita a Forcella. Una mattina, mentre sta radendosi la barba, il postino suona al citofono per avvertirlo che c’è un pacco, lui apre la porta e, prima di accoglierlo, corre a lavarsi la faccia. In quel breve lasso di tempo, un bambino di dieci anni si insinua nel suo appartamento e vi si nasconde. Il maestro – così lo chiamano nel quartiere – se ne accorgerà solo a tarda sera. Quando accade, riconosce nell’intruso Ciro, un bambino che abita con i genitori e con i fratelli nell’attico del suo stesso palazzo. Interrogato sul perché della fuga Ciro non parla. Il maestro di piano, d’istinto, decide comunque di nasconderlo in casa e così facendo avvia la sua sfida solitaria ai nemici di Ciro. Il bambino viene da un mondo in cui non è prevista alcuna educazione sentimentale, ma solo criminale. È figlio di un camorrista. Come accade quando l’infanzia è negata, o violata, Ciro ignora l’alfabeto della propria interiorità. Il maestro di pianoforte è un uomo silenzioso, colto, solitario. Un uomo di passioni nascoste, segrete. Toccherà a lui lo svezzamento affettivo di questo bambino difficile, ribelle a un destino già scritto. Una partita rischiosa in cui, dopo una iniziale esitazione, Gabriele Santoro si getterà senza freni. Alla fine, come tutte le vere storie d’amore, anche quella del maestro di piano con Ciro diventa possibile, una storia di filiazione o di paternità in cui entrambi sembrano riacciuffare il senso della loro vita. Sino a un esito drammatico in cui, fatalmente, imprevedibilmente, a saldarsi è il conto tra la legge e l’amore. Il finale del film intende rappresentare la speranza, con un abbraccio commovente dopo la fuga, che nella finzione cinematografica è in Francia, ma la scena invece è girata con sapienza all’Elba, alla Punta Nera. Roberto Andò è davvero il prototipo ideale del vincitore del ‘Premio letterario La Tore Isola d’Elba’ poiché è scrittore, regista anche teatrale, sceneggiatore e autore di numerosi saggi. Leggiamo nella sua densa biografia che comincia a lavorare nel cinema, che considera il suo primo amore, come assistente di Francesco Rosi, Federico Fellini, Michael Cimino e Francis Ford Coppola. E’ stato anche critico cinematografico de ‘Il Globo’ e collaboratore di ‘Reporter’. Appassionato di teatro, firma spettacoli su testi di Calvino e Pinter ed è direttore artistico del Museo Internazionale delle Marionette e delle Orestiadi di Gibellina. Cultore di musica, dirige spettacoli lirici passando da Debussy e Mozart fino a Marco Betta. Il suo primo film in video ‘Robert Wilson Memory/Loss. Fragments of a Poetic Biography’ (1994) è presentato alla 51ma Mostra del Cinema di Venezia nella sezione ‘Finestra sulle immagini’. Anche il suo primo lungometraggio ‘Diario senza date’ (1995) con Bruno Ganz, viene presentato a Venezia, ma nella sezione ‘Iniziative Speciali’, ed è premiato per la regia al Festival di Sulmona Cinema e al Festival Cittadella del Cinema indipendente di Arezzo. Nel 2000 ‘Il manoscritto del principe’ su Tomasi di Lampedusa gli viene prodotto da quello che considera il suo maestro, Giuseppe Tornatore. Nel 2004 passa al noir di forti sentimenti con “Sotto falso nome” con Greta Scacchi e Daniel Auteuil mentre due anni dopo, ispirato dal romanzo di Josephine Heart ‘Ricostruzioni’, risale alle origini di un delitto nato da un groviglio di passioni inconfessabili. E il regista bosniaco Emir Kusturica con lui accetta di fare l’attore insieme a Donatella Finoccchiaro, Alessio Boni e Claudia Gerini. Ha pubblicato nel 2008 ‘Diario senza date’, un romanzo-saggio dedicato a Palermo. Nel 2012 pubblica ‘Il trono vuoto’, con cui vince il Premio Campiello opera prima, e da cui nell’anno successivo trae il film ‘Viva la libertà’ che vince il Premio Internazionale Cinema Narrativa – Efebo d’oro 2013. Nel 2014 diviene direttore didattico della sezione documentario del Centro sperimentale di cinematografia. Quindi, come dicevamo, una biografia quella di Andò ricca di quell’eclettismo e di quella poliedricità tipici di chi ambisce a vincere il Premio la Tore: il suo nome si aggiunge ad una rosa di finalisti caratterizzata da personaggi di alto livello culturale e di una immediata riconoscibilità pubblica, così come stabilito dal nostro statuto. Il premio è promosso da Franco e Lucia Semeraro, dall’Hotel Gabbiano Azzurro e dal Caffè letterario & libreria Il gabbiano Azzurro. Acqua dell’Elba acquista il quadro – premio che si sta ancora decidendo a chi affidarlo per l’edizione 2022. Il Comune di Marciana Marina concede da sempre il proprio Patrocinio e la Pro-loco marinese partecipa attivamente.

Jacopo Bononi-presidente