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“Giorgio Roster all’Elba”, un commento sulla mostra a Forte Inglese

Scritto da Cecilia Pacini

"Giorgio Roster all'Elba", un commento sulla mostra a Forte Inglese

Parliamo ancora della mostra a Forte Inglese su Giorgio Roster
“Aria pura, suolo puro, acqua pura”

Giorgio Roster fu un poliedrico intellettuale e scienziato fiorentino che privilegiò l’isola d’Elba per le sue ricerche dai brillanti contenuti scientifici, tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900. Fu tra i primi ad applicare la fotografia al campo scientifico.

La mostra da poco inaugurata a Forte Inglese all’isola d’Elba lo rappresenta, in un racconto affascinante che ha per soggetto il golfo di Portoferraio, protagonista di fondamentali risultati tecnici agli albori della fotomicrografia e della telefotografia a livello internazionale. Contiene temi straordinari e foto fantastiche. Dalle struggenti immagini del Volterraio “com’era” alla fotografia della sezione di una spina di riccio marino che sembra il rosone di una cattedrale. La piana di Magazzini appare come una vasta e curatissima zona della Toscana agricola, in contrapposizione con le foto dalle ombre fosche e imponenti degli Altiforni. In un passato recente ho fatto diversi viaggi a Firenze solo per ammirare queste foto. Ricordo un seminario di Luisa Poggi con il prof. Beppe Tanelli. Oppure un’intervista di Rai 3 al Museo Galileo davanti alla panoramica della vecchia Portoferraio, o la monografia a lui dedicata. Imperdibile fu la mostra “Da Fattori al Novecento”, il cui catalogo è un documento accurato sull’interesse per l’arte e l’impegno nella scienza della famiglia Roster.

La mostra non è “isolata”, le porte di Portoferraio, grazie al Parco e al suo InfoPark, al Comune, alla Gestione Associata degli Archivi Storici Elbani e alla Biblioteca Foresiana si sono finalmente aperte al dialogo con il Sistema Museale dell’Ateneo fiorentino con le reciproche collezioni. È un primo passo per spaziare nel nuovo sistema museale delle nostre isole e svilupparsi anche a livello internazionale?

La mostra è “viva”, perché la giovane e qualificata Cooperativa Alké, che l’ha curata con la guida di Gloria Peria, non si è limitata all’allestimento, ma lo segue accompagnando i visitatori, in un’accoglienza multilingue e multimediale.

La mostra è visitabile tutto l’anno, non solo in questo periodo estivo. È stato gettato un seme per una mostra permanente che forse germoglierà in un museo scientifico, proprio nel Forte Inglese, già affermato come polo scientifico delle nostre isole, nato sui temi della biodiversità.

Se siete all’Elba, la mostra da sola vale il viaggio. Se ne è già parlato molto in occasione della sua inaugurazione per il 25mo anniversario del Parco. Ma quando si consolidano pietre miliari come questa sulla nostra storia, fa piacere riparlarne.