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Muore Antonio Pennacchi: il fascio-comunista divenuto scrittore

Scritto da Jacopo Bononi - Presidente Premio Letterario La Tore Isola d'Elba

Muore Antonio Pennacchi: il fascio-comunista divenuto scrittore

(…) Pennacchi ha reinventato la lingua – dice a caldo Pietrangelo Buttafuoco, che abbiamo avuto pochi giorni fa qui al Premio la Tore – quella stessa che si era persa nella afasia ideologica intellettuale. Pennacchi è stato popolo e ne ha fatto un punto di vista intellettuale forte e potente. Quando gli scrittori del nostro Novecento si impegnavano a dire la loro, lui si preoccupava di dire sempre il suo punto di vista che era quello della sua gente che non ha mai abbandonato e dimenticato. Il suo punto di vista era quello di un grande intellettuale vincitore del Premio Strega, ma questo era solo un valore aggiunto, perché è sempre rimasto l’ex operaio senza giustamente mai dimenticare quel mondo. Il suo. Con la sua scrittura ha fatto conoscere al grande pubblico l’impresa della bonifica dell’agro pontino, la vita, la sofferenza e le gioie dei coloni. Dobbiamo dirgli grazie (…). Antonio Pennacchi fu ospite di Marciana Marina l’anno in cui vinse lo Strega, ossia nel 2010 e ancora ricordiamo la simpatia del personaggio sul palco in Piazza della Chiesa. Di lui leggiamo che, nato a Latina, si dedica alla politica sin da giovanissimo, ma a differenza dei fratelli, che aderiscono tutti alle organizzazioni di sinistra, si iscrive al MSI. Ben presto entra in contrasto con i vertici del partito e viene espulso. Dopo una lunga riflessione si avvicina al marxismo, aderisce ai maoisti dell’Unione dei Comunisti Italiani (marxisti-leninisti) e partecipa alla contestazione del Sessantotto. Nel frattempo inizia a lavorare come operaio. Il suo romanzo di esordio è ‘Mammut’. Nel 1995 arriva ‘Palude’, vincitore del ‘Premio Nazionale Letterario Pisa’, dedicato alla sua città, e ‘Una nuvola rossa’ (1998), in cui narra una vicenda ispirata al delitto dei fidanzatini di Cori. Nel 2003 esce l’autobiografico ‘Il fasciocomunista’, vincitore del Premio Napoli. Dal romanzo è stato poi tratto il film ‘Mio fratello è figlio unico’, per la regia di Daniele Luchetti, con Riccardo Scamarcio ed Elio Germano. Dello stesso anno è la raccolta di saggi ‘Viaggio per le città del Duce’ (Asefi). Del 2005, invece, i saggi de ‘L’autobus di Stalin’ (Vallecchi). Nel giugno del 2006 esce la raccolta di racconti ‘Shaw 150. Storie di fabbrica e dintorni’. Pennacchi collabora alla rivista ‘Limes’. Suoi scritti sono apparsi anche su ‘Nuovi Argomenti’, ‘MicroMega’ e ‘Nouvelle Revue Française’; frequenta inoltre l’’Anonima Scrittori’. Nel 2008 esce il saggio ‘Fascio e Martello’, in cui descrive le città di fondazione del fascismo in tutta l’Italia. Il 2 marzo 2010 esce ‘Canale Mussolini’, romanzo sulla bonifica dell’Agro Pontino. Il libro, definito dall’autore come “l’opera per la quale sono venuto al mondo”, vince il 2 luglio la 64esima edizione del ‘Premio Strega’, il ‘Premio Acqui Storia’ come “romanzo storico dell’anno”, il Premio ‘Libro dell’Anno’ ed è finalista al ‘Premio Campiello’. Il romanzo conquista gran parte della critica e sale in testa alle classifiche di vendita. Nel 2015 esce ‘Canale Mussolini, parte seconda’, mentre nel 2018 pubblica, con la stessa casa editrice, il libro ‘Il delitto di Agora – una nuvola rossa’, in cui modifica e corregge alcune parti del suo romanzo del 1998 ‘Una nuvola rossa’, sempre ispirato al delitto di Cori. Autore amato e controverso per le sue posizioni politiche ‘critiche’ nel senso che ebbe una visione critica e negativa del periodo fascista, ma fu anche molto severo verso un certo antifascismo di maniera. Tuttavia lasciamo a lui, in una intervista all’Huffington post, chiarire: (…) Io credo che la storia non si ripeta mai in questi termini. Onestamente non sono tanto preoccupato dal ritorno del fascismo per come l’abbiamo conosciuto storicamente. Sono invece impensierito dalle forme para-fasciste di Matteo Salvini e dal costante richiamo all’odio, alla xenofobia e al razzismo. Ma questi aspetti non derivano dal fascismo storico, derivano dalla natura umana. I lati oscuri dell’uomo, di tanto in tanto, riemergono: è un fenomeno che vediamo in America, o in altri Paesi del mondo, con vari nomi. Il mio ultimo libro, Il delitto di Agora, parla di questo: bene e male albergano dentro di noi e chiunque è un potenziale assassino. Bisogna che a dominare sugli impulsi più bassi dell’essere umano siano la ragione e la cultura. (…) Il livello di personalità come Antonio Pennacchi spinge me e Franco Semeraro da sempre a coinvolgere illustri protagonisti della cultura italiana nella vita estiva della nostra cittadina che, a ragione, può considerarsi la Capitale culturale dell’Elba. Per poter continuare su questa strada occorre però una visione più partecipativa e meno ‘bandieristica’, mi si passi l’espressione trattandosi dello stesso campanile, di quella cui certe volte capita di assistere. Siamo certi che, in questo senso, l’amministrazione comunale invece continui nel sostegno e nell’appoggio mostrati. Del resto il grande poeta friulano Pier Paolo Pasolini ebbe a dire: Puoi leggere, leggere, leggere, che è la cosa più bella che si possa fare in gioventù: e piano piano ti sentirai arricchire dentro, sentirai formarsi dentro di te quell’esperienza speciale che è la cultura. Come dargli torto?

Jacopo Bononi-presidente