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Il Palazzo governativo tra speranze, scivoloni di storia recente e consigli non richiesti

Scritto da Paola Mancuso

Il Palazzo governativo tra speranze, scivoloni di storia recente e consigli non richiesti

Un’interessante serata quella che si è svolta a Rio Marina sulla scalinata della Pergola dove il vicino Palazzo governativo è stato protagonista della presentazione del relativo progetto di fattibilità tecnica e finanziaria.
Nessun dubbio sulla qualità del lavoro affidato ad un team di progettisti qualificati e palesemente appassionati all’intervento, così come sugli obiettivi di valorizzazione del nostro patrimonio storico e mineralogico ma molti gli interrogativi:
– Oltre tre milioni i costi dell’intervento, quei costi che forse scoraggiarono i precedenti sindaci conti alla mano e in epoca pre – fusione (come precisato nell’occasione dall’ex Sindaco Galli).
Se oggi mancano che cosa è cambiato se non la pregevole mano di chi ha disegnato un sogno?
– Il progetto – o meglio le interessanti ipotesi alternative presentate – non sono state ancora vagliate dalla sovrintendenza… Dunque?
– Alla preziosa attività di ricerca negli archivi storici delle Miniere avrebbe forse potuto affiancarsi una testimonianza di memoria più recente e l’onestà intellettuale di dire che se il patrimonio di siti minerari passati in rassegna dalle foto di Carlo Carletti esiste ancora e rappresenta un’opportunità e non una minaccia per il paese, lo si deve alla sensibilizzazione che anche quell’archivio fotografico è riuscito a smuovere prima nell’animo del sindaco Francesco Bosi, e poi suo tramite in quello dell’allora Ministro dell’Ambiente Altero Matteoli che mise a disposizione i finanziamenti dichiarando l’emergenza per i relativi lavori, lavori che la sottoscritta ha avuto l’onore e l’onere di realizzare nel ruolo di Commissario straordinario per la messa in sicurezza contribuendo a far diventare un sogno realtà. Lapsus?

Un consiglio non richiesto al sindaco Corsini: l’azione del governo vede un ruolo prioritario in capo al Ministero della Transizione Ecologica che a sua volta ha messo al centro l’attività di risanamento e bonifica del territorio in chiave di rigenerazione del tessuto sociale ed economico.
Perché non tentare di fare di Rio Marina un progetto pilota di risanamento ambientale e di marketing territoriale tentando di reperire il finanziamento nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza o del Piano Nazionale Integrato per l’Ambiente e il Clima?

Paola Mancuso