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L’acqua in sicurezza, una sfida del Paese

Ha preso il via il progetto di comunicazione "Prima l’acqua, per il territorio in sicurezza": un focus sullo scenario generale della risorsa idrica

L’acqua in sicurezza, una sfida del Paese

Col forum online “Acqua e sicurezza in Italia” ha preso avvio il progetto di comunicazione Prima l’acqua, per il territorio in sicurezza: un focus sullo scenario generale della risorsa idrica. A questo primo webinar hanno preso parte Alessandro Mazzei, direttore Autorità Idrica Toscana; Luca Lucentini, direttore reparto qualità acqua e salute dell’Istituto Superiore di Sanità; Stefano Tersigni, primo ricercatore Istat – Direzione centrale per gli studi e la valorizzazione tematica nell’area delle statistiche sociali e demografiche. Il forum è stato moderato dalla giornalista, Ivonne Carpinelli di Canale Energia.

L’intera campagna affronterà anche il tema dell’acqua potabile all’Elba, cioè la scarsità durante la stagione estiva e la questione della dissalazione, ed è promossa da AIT in collaborazione con Asa e col patrocinio di Regione Toscana, Confservizi Cispel Toscana, CNA Toscana, Confindustria Livorno Massa Carrara e Consorzio di Bonifica 5 Toscana Costa.

Nel corso del webinar, ISS e ISTAT hanno sottolineato come la gravità degli effetti dei cambiamenti climatici produrrà gravi rischi nel prossimo futuro per l’approvvigionamento di acqua e questo comporterà la necessità di adottare politiche mirate e multisettoriali, essendo la risorsa idrica centrale nello sviluppo socio-economico di qualsiasi territorio.

Il confronto è stato aperto e concluso da Mazzei che ha evidenziato l’importanza dell’efficienza e della sicurezza delle reti idriche, “soprattutto – ha detto – dopo oltre un anno di pandemia che ha frenato l’economia mondiale. Serve che il settore del servizio idrico acquisti ulteriore fiducia presso i cittadini perché problemi come la siccità e la qualità dell’acqua siano risolti con investimenti e opere utili alla soluzione della vita quotidiana e nella zona dell’Elba anche al rilancio concreto dell’economia turistica: un territorio che vede decuplicare gli ospiti nel periodo estivo deve necessariamente mettere in sicurezza il proprio approvvigionamento costante di acqua potabile”.

Lucentini dell’ISS ha rilevato che “tra le indifferibili azioni da intraprendere c’è il rafforzamento della conservazione delle risorse idriche, il riutilizzo sicuro delle acque, gli investimenti nella ristrutturazione delle reti e delle infrastrutture idriche tramite lo sviluppo di politiche olistiche, e una strategia per aggregare le autorità di sorveglianza e le società di gestione delle acque per favorire azioni scientificamente solide e di visione estesa alle nuove generazioni”.

“Inoltre, ha sottolineato Lucentini – l’esigenza di far fronte alla carenza idrica nel medio e lungo termine, deve anche portare allo sviluppo e alla promozione di tecnologie avanzate come la desalinizzazione, in una visione di sostenibilità. Occorre adottare un approccio sito-specifico basato sul rischio (piani di sicurezza dell’acqua, piani di sicurezza igienico-sanitari), per la prevenzione di malattie veicolate dall’acqua, basato su sistemi di allerta precoce e sul controllo di contaminanti noti e di quelli emergenti.”

Tersigni, dell’Istat, ha convenuto sulla “necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento, ritenendo necessaria anche quella della desalinizzazione. Il comparto dell’acqua potabile – ha proseguito Tersigni – nell’ambito delle diverse tipologie di uso della risorsa idrica, è certamente quello con le più dirette conseguenze sul sistema socio-economico influenzando in maniera determinante il benessere e le abitudini dei cittadini. La geografia dei prelievi sta nel tempo cambiando per quantità e fonti impiegate, influenzata dal mutare delle condizioni meteo-climatiche e dalle conseguenze sulla risorsa disponibile. Tersigni ha aggiunto inoltre che “deve essere massimo l’impegno a ridurre le perdite di acqua”. 

INFORMAZIONI ULTERIORI

Alcuni numeri su prelievo, erogazione e perdite di acqua in Italia

L’attività di prelievo a scopo idropotabile ha prodotto, nel 2018, un volume di acqua pari a 9,2 miliardi di metri cubi, confermando per l’Italia il primato europeo, ormai più che ventennale, nonostante la generalizzata riduzione dei prelievi (-2,7% rispetto al 2015) a livello regionale e di distretto idrografico. In termini di prelievo pro capite, con 419 litri per abitante al giorno (153 metri cubi annui), l’Italia si colloca in seconda posizione, dopo la Grecia.

L’erogazione pro capite presenta apprezzabili differenziali sul territorio, con valori mediamente più elevati nei comuni del Nord rispetto al Mezzogiorno. Il massimo si registra nel Nord-ovest (254 litri per abitante al giorno) e il minimo nelle Isole (189), anche se i valori regionali più bassi dell’indicatore si osservano in Umbria (164) e Puglia (152).

Le perdite, che rappresentano una rischiosa pressione sulla disponibilità della risorsa idrica, continuano a crescere pressoché da vent’anni (erano il 41,4% nel 2015), a conferma della carenza infrastrutturale diffusa su gran parte del territorio. Le condizioni infrastrutturali risultano più critiche nei distretti idrografici della fascia appenninica e insulare. Le regioni con le perdite più alte (superiori al 50%) sono nel Centro (Abruzzo, Umbria e Lazio) e nelle Isole (Sardegna e Sicilia). Di contro, tutte le regioni del Nord, a eccezione del Friuli-Venezia Giulia (45,7%), mostrano un livello di perdite inferiore a quello nazionale, con il minimo in Valle d’Aosta (22,1%). In una regione su due e in un comune su 3 le perdite sono superiori al 45%. In 13 regioni su 21 e in 6 distretti idrografici su 7 le perdite idriche totali in distribuzione aumentano rispetto al 2015.

Focus Toscana ed Elba

In Toscana nel 2018 sono stati prelevati circa 460 milioni di metri cubi di acqua per uso potabile, di cui la metà provenienti dall’emungimento di pozzi. 1,1 milioni di metri cubi sono invece le acque marine costiere immesse in rete dopo il trattamento di desalinizzazione. Ciò avviene in 5 impianti tutti ubicati nelle isole.

I valori delle perdite di acqua potabile dalle reti di distribuzione comunale, a livello regionale, sono il 42,8 % dell’acqua immessa (nel 2015 tale percentuale risultava del 43,4). L’acqua erogata agli utenti finali è di 173 litri per abitante residente al giorno.

Nella provincia di Livorno, le perdite idriche ammontano al 34,7%, i valori procapite di acqua erogata sono di 194 litri. Nei sette comuni dell’Isola d’Elba le perdite in distribuzione, sono pari al 43,2 %, dato ufficiale 2019, fonte ASA.
Come viene spiegato da Asa, si tratta di un valore che tiene conto delle perdite fisiche e di altri fattori quali quelli tecnici connessi ai margini di precisione dei misuratori; alle fughe in proprietà private (non di competenza del gestore) e alle alte presenze turistiche estive 300-350.000, contro le 40-30.000 invernali.

I prossimi appuntamenti di “Prima l’acqua, per il territorio in sicurezza”

23 giugno 2021, ore 17.30, “La dissalazione nel Mediterraneo e in Toscana”

8 luglio, ore 17.30, “La risorsa idrica in Val di Cornia e all’Elba: gestione e criticità”

Si potranno vedere anche i prossimi webinar in diretta connettendosi su www.autoritaidrica.toscana.it o dai social di AIT (facebook e twitter).

Autorità Idrica Toscana