LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto

Parcheggi pubblici: da Regione 1,5 milioni all’anno ai comuni fino al 2040 per realizzarli

Giani: “Decongestioniamo e riqualifichiamo le aree urbane”. Bando a giugno, a ottobre la presentazione dei progetti definitivi

Parcheggi pubblici: da Regione 1,5 milioni all’anno ai comuni fino al 2040 per realizzarli

La Regione sosterrà i comuni toscani per realizzare parcheggi pubblici finalizzati al decongestionamento e alla riqualificazione delle aree urbane L’intervento prevede il pagamento delle rate di ammortamento dei mutui attivati dai comuni per la realizzazione dei parcheggi, per un massimo di 1 milione e mezzo l’anno per 20 anni. In tutto 30 milioni di euro che la Regione si impegna a pagare, da qui al 2040, con un importo massimo appunto di 1 milione e mezzo l’anno. Il via libera della giunta è arrivato nell’ultima seduta e ora, ciascuno comune può presentare un unico progetto e la relativa domanda di contributo.

“E’ un impegno che mi ero preso con i comuni – spiega il presidente Eugenio Giani – e sono contento che si vada avanti bene su questo. Realizzare parcheggi significa decongestionare i centri storici, riqualificare tutta l’area urbana e valorizzare la bellezza dei luoghi, favorendo contemporaneamente i collegamenti e le opportunità per il turismo”.

L’uscita del bando è prevista entro giugno, mentre per la presentazione dei progetti definitivi da parte dei comuni c’è tempo fino ad ottobre.

“Anche questo, come anche nel caso dei contributi regionali per la rigenerazione urbana- aggiunge l’assessore alle infrastrutture e governo del territorio Stefano Baccelli -, rientra fra gli obiettivi che ci prefiggiamo e che è quello favorire la riqualificazione delle aree urbane e migliorare la qualità degli insediamenti”.

Fra i criteri di valutazione la capacità del progetto di favorire l’intermodalità col sistema pubblico, la riqualificazione o il recupero del patrimonio edilizio esistente. Molto apprezzate saranno anche soluzioni ecologicamente compatibili, la previsione di spazi dedicati allo sharing e anche la presenza di distributori pubblici di acqua potabile.