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Bruciare residui di potatura o di sfalcio? Informazioni utili del Reparto Carabinieri Parco Nazionale Arcipelago Toscano

Scritto da Raggruppamento Carabinieri Parchi Reparto P.N. “Arcipelago Toscano”

Bruciare residui di potatura o di sfalcio? Informazioni utili del Reparto Carabinieri Parco Nazionale Arcipelago Toscano

Nel corso delle ultime settimane pervengono ai Comandi dei Carabinieri Forestali dell’Isola d’Elba sempre più richieste di informazioni circa la possibilità di bruciare residui di potatura o di sfalcio. E’ dunque necessario fare chiarezza.

Anzitutto occorre chiarire un concetto fondamentale: per chi abita nell’Arcipelago Toscano, in aree interne al perimetro del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, è proibito effettuare la combustione dei residui vegetali. Sempre. E’ quindi proibito l’uso del fuoco tutto l’anno. La violazione a questa norma ha carattere sia penale che amministrativo. Non deve essere usato il fuoco in alcun modo.

Lo stesso dicasi quando è vigente lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi dichiarato dalla Regione Toscana (normalmente vigente dal 1 luglio al 31 agosto di ogni anno). In questo arco temporale è proibito procedere alla combustione dei residui vegetali sia all’interno che all’esterno del Parco Nazionale.

Le due indicazioni normative appena citate hanno il fine di tutelare, rispettivamente, l’area protetta del Parco Nazionale e la tutela dei boschi dal rischio di incendi disastrosi in periodi di particolare siccità.

Nel caso in cui il cittadino voglia procedere alla combustione dei residui vegetali in aree fuori dal perimetro del Parco e in assenza di stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi, questo può essere fatto solo qualora i residui vegetali provengano da attività agricolo-forestali e MAI da attività di giardinaggio.

Inoltre i materiali vegetali agricolo-forestali non devono essere mescolati ad altre tipologie di materiali ed il fuoco può essere effettuato solo a condizione che: 1) sia fatto entro 250 m. dal luogo di produzione; 2) in piccoli cumuli non superiori a 3 metri cubi (steri) per ettaro al giorno; 3) sia utilizzato uno spazio isolato da materiale infiammabile; 4) il fuoco sia vigilato fino a completo spegnimento; 5) vi sia assenza di vento e la colonna di fumo sia verticale.

Conseguentemente gli sfalci e le potature provenienti da attività diverse, ossia dai giardini, non si possono bruciare.

Al fine di dare la soluzione alla gestione delle potature da giardino si ricorda che sull’isola d’Elba i rifiuti verdi prodotti dal privato cittadino possono essere conferiti dal cittadino stesso al Centro di raccolta comunale di ESA, per quantitativi contenuti e senza alcun costo.

Discorso diverso vale per chi, per motivi professionali, produce e/o trasporta questi sfalci e potature per conto terzi. Lo può fare solo se iscritto all’Albo dei Gestori Ambientali e deve avere il Formulario di Identificazione Rifiuti. In caso contrario la normativa sui rifiuti prevede pesanti sanzioni amministrative e penali. Per essere ancora più chiari stiamo parlando dei giardinieri professionali che eseguono la potatura di alberi, la raccolta di foglie e sfalci e, in generale, ogni attività connessa al giardinaggio ed alla manutenzione delle aree verdi private. Quindi, nel caso di attività professionale la legge impone di considerare gli sfalci e le potature “rifiuti speciali” a cui attribuire il relativo codice CER.

Sul territorio elbano sarà mantenuta alta l’attenzione sia sulla prevenzione dell’accensione fuochi sia sui trasportatori professionali di materiali classificati rifiuti in collaborazione con le altre Forze dell’Ordine.

IL COMANDANTE
(Ten. Col. Stefano Cipriani)