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Un documento che analizza l’impatto del cinghiale “ungherese” all’Elba

Scritto da Comitato Eradicazione del Cinghiale Isola d'Elba

Un documento che analizza l'impatto del cinghiale “ungherese” all’Elba

I danni provocati dai cinghiali sono un argomento spinoso che per troppo tempo è stato manipolato e minimizzato, fino a precipitare la natura e l’agricoltura elbana in una crisi da cui solo con molte difficoltà ci si potrà in parte riprendere.
Come Comitato per L’Eradicazione del Cinghiale siamo rimasti in un silenzio laborioso, analizzando in profondità questo scompenso naturalistico che ci lascia esterrefatti davanti alla sua gravità.
In scienza e coscienza, senza polemica, ci siamo uniti per elaborare un documento con l’unico scopo di contribuire alla soluzione razionale del problema, estrapolando dati e analisi da ricerche scientifiche nazionali e internazionali e dalla storia del territorio elbano. Un documento che potrebbe facilmente diventare un trattato di circa 400 pagine dove sono riuniti concreti e ben fondati argomenti utili a comprendere l’impatto del cinghiale “ungherese” all’Elba: tutti i problemi che genera, da quanto tempo e dimostrazioni tangibili della possibilità di soluzione a “contenimento zero”.
Ci siamo relazionati con le istituzioni del territorio incontrando i sindaci di 6 comuni che ci hanno accolto con favore, lieti di poter avere un riscontro su questo ostico argomento che anche loro hanno per anni cercato di arginare senza troppi mezzi nè sostegno. Un problema di tutti, in primis delle loro comunità, per la sicurezza, per l’economia, il dissesto idrogeologico, l’ambiente naturale oltre al continuo spreco di soldi pubblici per arginare la situazione. Tutti i sindaci incontrati hanno dato la loro disponibilità e sostegno al progetto, rimandando ad una decisione univoca della Comunità del Parco che attendiamo con fiducioso ottimismo a seguito dell’incontro anche con il presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.
Alzando la testa dagli scritti ci siamo accorti con favorevole stupore che anche in regione la problematica cinghiale “ungherese” ha portato ad una risposta legislativa per il suo contenimento. Siamo felici di vedere questa reazione da parte delle istituzioni regionali, speranzosi che il nostro impegno e i nostri sacrifici non siano stati vani e che finalmente un progetto di “contenimento a zero” potrà essere ascoltato. Per noi quest’azione apre le porte a un dialogo proficuo e con ottimismo chiediamo un incontro con una nostra delegazione per poter esplicare i contenuti del nostro trattato che prevede, come ci pare ovvio sottolineare, una differente gestione faunistico venatoria, dovuta alle peculiarità naturalistiche e geografiche di un territorio insulare com’è l’isola d’Elba.
Certi che i provvedimenti presi per il territorio regionale saranno ottimizzati e calibrati per quello che concerne l’Elba, in quanto non compatibili con le stesse modalità e col contenimento previsto, ci muoveremo per richiedere un incontro con i rappresentanti regionali.
Con ottimismo continuiamo il nostro percorso verso un obiettivo sempre più condiviso, sicuri di un solido appoggio istituzionale che ci traghetti finalmente verso una ristrutturazione ecologica dell’isola senza cinghiale.

Comitato Eradicazione del Cinghiale Isola d’Elba