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Qualche considerazione sulla chiusura del Forte Stella

Scritto da Giovanni Muti

Qualche considerazione sulla chiusura del Forte Stella

Nel dibattito sul Forte Stella e la sua chiusura, si parla molto di proprietà privata, dimenticando un elemento che sta alla base della nostra cultura dove il concetto di proprietà, è legato a quello del potere che emerge nel proteggerla.

Il proprietario che lo fa utilizzando un forziere per un gioiello o una rete e un cancello per il giardinetto davanti alla casa, lo fa esercitando un potere legittimo.

Secondo questo concetto essendo il Forte Stella una proprietà privata è normale che sia chiusa. L’unica cosa da fare, dicono alcuni, è cercare di farla diventare pubblica.

Ma – e questo è il punto – una volta diventata pubblica rimarrebbe sempre una “proprietà” e quindi avrebbe un padrone (anche se pubblico) che intenderebbe esercitare il suo potere per proteggerla. E con molta probabilità chiuderla.

Pensare che il proprietario pubblico si comporti in modo diverso sarebbe un clamoroso errore.

La prova sta nel fatto che, a Portoferraio, tutti i luoghi di “proprietà pubblica” sono stati forniti di solidi cancelli che rimangono chiusi. E come se l’amministratore fosse contaminato dal concetto di “proprietà privata” che deve essere sempre protetta e quindi chiusa.

Facciamo un esempio. Una quarantina di anni fa potevi passeggiare dal porto fino alla Torre di Passanante. Poi quella zona è passata al comune ed è diventata, cioè “proprietà pubblica” e e quindi come, tutte le proprietà, stata protetta da un cancello che è quasi sempre chiuso. E cosi le Fortezze Medicee e altri esempi che potrei citare ma mi limito all’ ultimo caso.

Si tratta del Forte Inglese. Quindi di parliamo di una Fortezza che l’uomo, in tutte le culture da millenni, costruisce per proteggersi da possibili attacchi esterni. Dall’Amministrazione comunale di Portoferraio viene invece percepita come una semplice proprietà da proteggere, come se si trattasse di un pollaio e viene, quindi , recintata e vi si accede da un enorme cancello.

Quindi non si entra più al Fort inglese, che è proprietà pubblica, come non si entra al Forte Stella che è proprietà privata.

Questi sono i fatti.

Quello che bisogna fare a Portoferraio – e che non è emerso dal dibattito sul Forte Stella – è che bisogna togliere tutte le gabbie che impediscono ai cittadini e ai turisti di muoversi liberamente in questi posti meravigliosi.

Per fare questo gli amministratori devono liberarsi da questa contaminazione culturale della “proprietà privata” da difendere e quindi chiudere.

Quando alcuni cittadini andavano a fare due passi al Forte Inglese e scattare qualche foto, oppure andavano alla Torre di Passanante, quali pericoli costituivano per questi luoghi?

Nei moltissimi decenni che sono stati senza cancelli si sono verificati casi di danni od altro che giustificherebbero la chiusura?

Se avessi il potere di farlo toglierei le gabbie subito, almeno dalla Linguella e dal Forte inglese.

Per il Forte Stella prendere in mano la faccenda analizzerei tutti i passaggi per trovare quello illegale. E a mio parere è quello che considera la piazza vicino al faro e la strada per raggiungerla come dipendenze degli appartamenti venduti.

P.s.

Comunque questa storia della proprietà che porta alla gabbia, se ne parla da oltre un ventennio. In un articolo, forse in modo un po’ enfatico dicevo:

“E’ la gabbia che regola, che toglie la libertà, che esclude o che ghettizza, che  sfregia la bellezza; la gabbia, che crea identità e gerarchie che nega libertà allo spazio; la gabbia come chiave d’interpretazione del mondo oltre che   strumento per modificarlo e regolamentarlo. L’uomo, generalmente, odia la gabbia perché vi vede una potente metafora della sua condizione“.

Ne ha parlato anche Giovanni Fratini in modo più equilibrato.

“Non ho mai “digerito” gli orari di apertura al pubblico di alcuni siti culturali come la Linguella, i bastioni medicei o il forte Falcone. In estate vorrei vederli aperti, oltre che di giorno, anche la sera. Come non ho mai accettato la loro chiusura da novembre alla Pasqua dell’anno successivo. Si tratta di luoghi che appartengono alla nostra comunità, raccontano la nostra storia, fanno parte integrante del tessuto urbano, non possiamo mantenerli inaccessibili per 5 mesi! http://www.elbanotizie.it/articolo.asp?key=14497