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In ricordo di mio cugino Walter Marianelli

Scritto da Riccardo Nurra

In ricordo di mio cugino Walter Marianelli

Ciao Walter,

scrivo queste poche righe per ricordarti.
Sono stato un codardo. Non ho avuto il coraggio di vederti finire roso dalla tua malattia.
Eppure è da sempre che ci conosciamo: Nila la mia mamma e Franco il tuo babbo erano fratelli della famiglia dei “Bellarmini”.
Ho avuto sempre tue notizie del tuo stato perchè Claudio, tuo fidato amico, mi ha sempre informato sull’inesorabile procedere della malattia.
Ti voglio ricordare quando da giovane, e non solo, la tua grande passione era il calcio giocato. E anche se non abbiamo giocato molto insieme, quella volta il primo marzo 1970, quella memorabile volta dove segnasti a Piombino facendo vincere l’Audace, c’ero anch’io.
La tua gioia fu immensa e anche la nostra di giocatori, ma con quel goal facesti inorgoglire tutti i Portoferraiesi che lo trovarono un motivo di rivalsa, un giorno da non dimenticare.
E te, che ti ricordavi tutte, ma tutte le partite, quando si parlava di quella volta a Piombino, il tuo sguardo si illuminava in un lampo di soddisfazione.
Il tuo carattere impetuoso, qualche volta ti faceva andare sopra le righe, ma così come ti indispettivi nello stesso rapido modo ti rasserenavi senza rancore. (Sennò che Bellarmino eri ?)
Ci siamo frequentati poi da “grandi”, con gli imperdibili incontri di calcetto dal prete e poi le cene esclusive nella “zingaraia” con un gruppo di amici sinceri a cantare, dire e fare scemate.
Ti voglio ricordare così, sorridente mentre canti con noi e ci racconti delle tue “mattanate” finite a ridere.

Il tuo cugino Riccardo