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Siamo un’isola e non abbiamo un altro ospedale dietro l’angolo

Francesco Semeraro: "E non abbiamo neanche una "Casa della Salute" come medicina del territorio"

Siamo un'isola e non abbiamo un altro ospedale dietro l'angolo

L’ASL forse non ha fatto caso che gli scritti e gli articoli di questi giorni, uno dei quali riferito al Difensore Civico della Toscana come noi seriamente preoccupato per il numerosi trasferimenti di pazienti Elbani in Continente, non hanno mai messo in dubbio l’appartenenza dell’ospedale Elbano alla “Rete” del sistema sanitario ma chiedono solo una maggiore attenzione e tutela della salute fisica degli Isolani con servizi sanitari specifici e più cure sul territorio come detta il P.S.S.I.R.(Piano Sanitario Sociale Integrato Regionale) da pagina 125 a pagina 128. ” La fruizione dei servizi sanitari – dice l’introduzione del capitolo – da parte della popolazione residenti nelle aree interne o insulari della Regione Toscana deve essere garantita in maniera equa ed universalistica a prescindere dalla sua collocazione geografica”. Bene ha fatto il Sindaco Zini quale Presidente della Conferenza dei Sindaci a chiedere la stanzialità del personale sanitario limitando precari dell’Art. 55 e beneficiari dei vari bonus del ” Progetto Elba”.

Alla luce di quanto sopra non fateci andare come altre volte al Pronto Soccorso di pomeriggio o di sera con una brutta frattura per sentirci dire ( e succede spesso) dopo una prima visita e una lastra di tornare il giorno dopo perché l’ortopedico reperibile (ben pagato per il servizio di reperibilità) benché chiamato dal medico di turno, non intende recarsi al P. S. per una visita accurata dello stato della frattura a lui spiegata al telefono. Non intervenendo, si viene meno al protocollo del 2015 e alla legge Nazionale 38 del 2010.

Non mandateci fuori Elba per una artroscopia sempre fatta nel nostro ospedale.

Non mandateci fuori Elba per una visita oculistica quando qui abbiamo due oculisti che fanno servizio che però per avere un appuntamento con loro o ti rechi tutti i giorni al CUP sperando a una rinuncia, o prendi la prima data utile che va verso fine anno.

Non mandateci fuori Elba per una risonanza magnetica con contrasto quando abbiamo qui la possibilità di farla in convenzione e in poco tempo anche per gli esterni.

Non mandateci fuori Elba per una visita dall’ematologo. Anche noi abbiamo il diritto di avere qui almeno una volta ogni 15 giorni un ematologo Aziendale pagando solo il Tikets.

Non mandateci fuori Elba o dal privato per il medico dello sport. Abbiamo diritto di averlo sia per gli agonistici che non.

Non mandateci fuori Elba per esami radiologici che si sono fatti sempre qui.

Non diteci che per il Covid tutte le visite ambulatoriali e gli esami diagnostici sono ridotti per evitare assembramenti quando negli altri ospedali che oltre ad assistere e visitare i pazienti della zona, visitano, assistono e intervengono anche sugli Elbani.

RIDATECI L’OSPEDALE DI COMUNITA’ che tanto aiuto e attenzione ha dato ai malati cronici e terminali e alle loro famiglie a volte non in grado di ospitarli e curarli nelle proprie abitazioni. Questo ottimo servizio sociale sta quasi scomparendo nell’indifferenza di tutti in particolar modo della Politica e così come è ridotto ha quasi perso la sua ragione di esistere. Altro duro colpo al sociale e alla medicina del territorio.

L’Elbano a differenza di quanto si legge nella nota dell’ASL del 3 febbraio, farebbe a meno di curarsi in altre zone che non sia l’Elba se le fosse data la possibilità. Per la Radioterapia o per altre terapie particolari che obbligano a recarsi in ospedali attrezzati, si deve continuare a garantire il servizio giornaliero di trasporto e di traghettamento e si DOVREBBE ANCHE garantire a questi pazienti e al personale e autisti che li accompagnano un Hotel in convenzione in caso di pernottamento qualora si verificassero dei fermi ai traghetti.

Non ci soffermiamo sulla Telemedicina e telerefertazione perchè ci sarebbe molto da dire. Se si escludono i consulti pediatrici con il Mayer importantissimi e pochi altri, pare che questa tecnologia sia poco praticata, per vari motivi compreso costi e la garanzia della disponibilità degli specialisti che dovrebbero rispondere. Mentre sarebbe utilissimo il collegamento WI FI assente nel nostro nosocomio che potrebbe risolvere, come in altri ospedali, molti problemi di teleconsulto con collegamenti in tempo reale e con assoluta chiarezza della trasmissione di immagini.

Comitato Elba Salute.

(Francesco Semeraro)