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Il Premio Strega all’Elba: una tradizione che si rinnova

Scritto da Jacopo Bononi-Franco Semeraro - Comitato promotore del premio Strega all’Isola d’Elba

Il Premio Strega all'Elba: una tradizione che si rinnova

L’amicizia che lega Stefano Petrocchi all’Isola d’Elba: un’amicizia che risale agli anni in cui Anna Maria Rimoaldi, amante dell’Elba e residente in estate a Poggio, volle portare in una sorta di ‘vetrina estiva’ il suo prezioso riconoscimento sullo Scoglio e nei quali il giovane Stefano era suo assistente e collaboratore di primissimo piano. Un’amicizia consolidata dalla figura di Paolo Ferruzzi, suo grande amico e legato da sempre alle attività del premio. Questa splendida tradizione per tutta l’isola si è rinnovata tre anni orsono, dopo alcune estati di stop, grazie all’interessamento diretto di Franco Semeraro, titolare della Libreria Rigola. L’estrema disponibilità e la gentilezza di Stefano Petrocchi ha reso per il nostro comitato piacevole e semplice nel contempo organizzare le due serate: la prima nel 2018 con Helena Janeczek e la seconda nel 2019 con Antonio Scurati, mentre per motivi legati al Covid abbiamo sospeso l’edizione 2020. Petrocchi è coordinatore dal 2006 dei progetti di promozione della lettura della Fondazione Bellonci, di cui assume la direzione nel 2013, ha curato la riedizione di varie opere di Maria Bellonci e la collezione edita da Il Sole 24 ORE ‘I capolavori del premio Strega’. Gli è stata rinnovata nella primavera del 2020 all’unanimità la carica di direttore per il triennio 2020 -2022, della Fondazione Bellonci che organizza e gestisce il Premio Strega. Si legge sulla stampa: (…) grazie al sostegno di istituzioni pubbliche come Mibact, Regione Lazio, Camera di Commercio di Roma, Centro per il libro e la lettura, Biblioteche di Roma, e di aziende come Strega Alberti e BPER Banca, con cui abbiamo consolidato nel tempo un rapporto di grande fiducia. Per ottenere questa stabilità il Cda ha lavorato molto negli ultimi anni insieme al direttore Stefano Petrocchi, che abbiamo riconfermato all’unanimità (…), ha spiegato il presidente della Fondazione, Giovanni Solimine. Petrocchi ha curato per la Fondazione Bellonci la realizzazione di vari progetti editoriali: ‘I capolavori del Premio Strega, Il Sole 24 Ore, 2011, ‘Fuori dalla guerra. Emilio Lavagnino e la salvaguardia delle opere d’arte nel Lazio’, a cura di R. Morselli (Mondadori 2010), ‘Narrare la storia. Dal documento al racconto’, in collaborazione con l’Accademia Nazionale Virgiliana, (Mondadori 2006), ‘Quaderni della Fondazione Bellonci’, n. 1-4, 2004-2006 e la riedizione di numerose opere di Maria Bellonci, tra cui: ‘Il Milione di Marco Polo’, ‘Rinascimento privato’, ‘Delitto di Stato’, ‘Una intervista impossibile’, ‘A viso a viso con Lucrezia Borgia’ (tutte edite da Mondadori). Dal 2003 al 2005 è stato consulente editoriale per la narrativa italiana per la casa editrice Feltrinelli. Ha pubblicato saggi e articoli sulla poesia italiana del Novecento ‘Schermi, pretesti, contaminazioni: aspetti e formazione della lingua poetica di Pasolini’, in Pier Paolo Pasolini, ‘Quaderni del 900’, n. I-2001, ‘Il taccuino bianco di Sandro Penna’, in Sandro Penna ‘Una diversa modernità’, Atti del Convegno di Roma, 19-21 maggio 1997, a cura di F. Bernardini Napoletano, Edizioni Fahrenheit 451 2000; ‘Ci sono fiori che fioriscono al buio’, antologia della poesia italiana dagli anni Settanta a oggi, con S. Caltabellota e F. Peloso (Frassinelli 1997). Da Maria e Goffredo Bellonci, fondatori del premio, ad Anna Maria Rimoaldi quindi, amica ed erede di Maria, che nel tempo ha saputo assicurare continuità e vitalità al Premio Strega: il più ambito e complesso riconoscimento italiano alla narrativa. A lei è dedicato da Petrocchi ‘La polveriera’, edito da Mondadori nel 2014: sortilegi, avventure, veleni e strategie sotto lo sguardo del ‘Capo’, infaticabile e potente organizzatrice culturale e testimone intellettuale. Del suo saggio leggiamo sulla stampa: (…) Stanze cariche di presenze e memorie, dove si è dispensata – e tuttora si dispensa – la gloria letteraria: “sala d’aspetto d’Immortali”, scrive ironicamente Cesare Pavese, e al contempo “polveriera” in cui deflagrano le ambizioni dei maggiori scrittori contemporanei, suggerisce con realismo Maria Bellonci, padrona di casa nonché animatrice del gruppo degli Amici della domenica da cui nasce il premio Strega. In quelle stanze traboccanti di libri, oltre che sulle terrazze fiorite che ospitano le riunioni della giuria, vediamo muoversi i protagonisti della cultura italiana degli ultimi settant’anni: concorrenti, editori e intellettuali facili alla polemica e alla battuta sferzante, rissosi e appassionati. La storia del premio viene narrata attraverso una galleria di dettagli insospettati, con particolare riferimento agli anni più recenti, caratterizzati dalla definitiva trasformazione dello scrittore in una figura mediatica. Alla guida del premio c’è a lungo Anna Maria Rimoaldi, amica ed erede della Bellonci. Personaggio vissuto tutto dentro il Novecento che però riesce nell’impresa di traghettare nella nuova epoca le strutture un po’ demodé dello Strega. Arbitro (quasi) assoluto dei destini del premio, per l’io narrante lei è semplicemente “il Capo”, l’attitudine al comando fatta persona: tratto del carattere che convive con la altrettanto energica capacità di mantenersi un passo indietro rispetto ai riflettori, e con una vita intima che rimane inaccessibile anche per i suoi più stretti collaboratori fino alla sua scomparsa, avvenuta nell’agosto del 2007. Ricognizione partecipe delle vicende del premio, ma anche gioco letterario intorno ai misteri e ai tradimenti che da sempre popolano le notti “stregate”, questo romanzo vuole essere in primo luogo un omaggio a una donna schiva e determinata. Attraverso il ritratto inedito di una protagonista della vita culturale del secondo Novecento, Stefano Petrocchi ci offre una lettura coinvolgente e acuta delle passioni che inesauribilmente infiammano gli animi e le cronache culturali nel nostro Paese. (…) Stefano Petrocchi è laureato in letteratura italiana presso la Sapienza di Roma, con una tesi sulla ‘Bufera’ di Eugenio Montale (voto 110 e lode). Insomma, una personalità di eccellenza nel panorama culturale italiano, con il quale siamo felici di collaborare secondo uno spirito di amicizia e di contaminazione culturale che da sempre ci guida anche nello sviluppo, ormai da decenni, di diverse promozioni artistiche e culturali per il bene di Marciana Marina e di tutta l’isola d’Elba.

Jacopo Bononi-Franco Semeraro – Comitato promotore del premio Strega all’Isola d’Elba