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Turismo all’Elba, le considerazioni di Yuri Tiberto sui dati forniti dalla GAT

Scritto da Yuri Tiberto

Turismo all'Elba, le considerazioni di Yuri Tiberto sui dati forniti dalla GAT

Egr. Sig. Sindaco Montagna,

ho letto con interesse i dati (e i relativi commenti sui social) da lei comunicati riguardo all’andamento turistico della nostra isola nello scorso anno.
Premesso che – anche se riferiti solo agli “sbarchi”, notoriamente ben meno rilevanti rispetto agli inaccessibili da anni dati sulle “presenze” – i conti tornano perfettamente: con buona pace di chi continua a raccontare la favoletta della destagionalizzazione, i 4 mesi estivi (da giugno a settembre) portano circa l’87% delle presenze annuali, contro poco più del 12% di marzo, aprile, maggio e ottobre e poco meno dell1% dei 4 mesi invernali. Considerando giugno a non più del 30% del potenziale solito, luglio all’80% e agosto al 120%, ecco che quel -26% sembra cifra del tutto verosimile, anche sulle presenze presumibili.
Ma questi dati, in realtà, servono davvero a poco: confrontarli con una media nazionale (evidentemente basata sulle presenze e non sui passaggi nave) totalmente distorta dal vero e proprio massacro subito da tutte le città d’arte e da tutte quelle località paralizzate dal mancato arrivo di ospiti stranieri aviotrasportati è chiaro che non ha senso. Sarebbe stato forse più interessante sapere come sono andate le cose sulla costa toscana, o ligure, o adriatica. O semplicemente ammettere che per il 90% degli operatori turistici elbani è stata una stagione d’oro: i mesi di bassa stagione sono quasi per tutti mesi di pura rimessa o al massimo di pareggio, utili solo a mantenere i collaboratori più validi, a far girare i soldi e ad ammortizzare un po’ di spese generali. Stare chiusi, col personale in cassa integrazione, qualche piccolo “ristoro” e qualche sconticino su tasse e balzelli è stato di fatto più un vantaggio che un danno (ripeto: per molti, non per tutti. E certamente per tantissimi lavoratori è stato drammatico)
Ma non importa, guardiamo al futuro.
Considerando che basterebbero pochi “click” sui PC giusti per avere statistiche serie, mi permetto di suggerirLe la seguente proposta:
la GAT potrebbe, con cadenza minimo mensile, richiedere alle compagnie di navigazione, o all’Autorità portuale, o alle Capitanerie.. insomma, a chi di competenza, i seguenti dati:
– numero di passeggeri residenti, evidentemente da scorporare;
– numero di biglietti A/R in giornata, attribuibili evidentemente a pendolari, trasportatori, rappresentanti, professionisti, e a tutti i turisti “mordi e fuggi” che si fanno la gita in pullman o il pic-nic della domenica;
– numero di eventuali crocieristi.
A questo punto, avremmo dei numeri “seri” con i quali raffrontarci nei prossimi anni.
Soprattutto se venissero aggiunti i dati che potrebbe fornire la Questura circa i pernottamenti rilevati tramite le obbligatorie comunicazioni di legge. Fino a qualche anno fa erano on line tramite l’Osservatorio Provinciale del Turismo, ora… diciamo che è difficile trovarli, se non su qualche pagina della Regione, pubblicati in gran ritardo, raggruppati per comune e senza alcun dettaglio…
Solo così potremo parlare con cognizione di causa di presenze “reali” “ufficiali” “regolari” “dubbie” “solo diurne” ecc. Addirittura, visto che i biglietti sono nominali e che – almeno nel 2020 – alcune compagnie chiedevano i documenti, si potrebbe anche avere un quadro preciso rispetto a nazionalità, provenienza, età: tutte info fondamentali, se si vuole promuovere l’Isola con campagne davvero mirate.
Conoscere – magari in tempo reale – l’effettivo andamento di una stagione può essere vitale: consente di programmare assunzioni, acquisti, investimenti o tagli. In buona sostanza, di fare le scelte giuste al momento giusto.
E credo sia indispensabile per tutti: operatori privati e amministratori pubblici.

Augurandomi di aver aperto una (piccola) strada percorribile,

con i più cordiali saluti

Yuri Tiberto