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Le scomode verità che emergono dalla pandemia

De Santi: "Screening di massa non possibili, pensiamo piuttosto ai vaccini. E sugli effettivamente residenti all’Elba i conti non tornano"

Le scomode verità che emergono dalla pandemia

“Mentre tutti stanno davanti alla tv a guardare lo squallido teatrino della politica nazionale, sarebbe bene non dimenticare che ancora una volta la Regione Toscana ha preso per i fondelli l’Elba e gli elbani”. L’affermazione è di Claudio de Santi, già sindaco di Rio nell’Elba. “Ricordate la storia degli screening di massa all’Elba? Tutti contenti – ricorda de Santi – anche i consiglieri regionali di minoranza che ci mettevano il cappello: l’abbiamo proposto noi – dicevano – finalmente una grande attenzione per l’Elba. Bene, a distanza di un mese da quegli annunci e di tre settimane dall’inizio delle vaccinazioni, all’Elba questa grande attenzione ha partorito meno di 1500 persone sottoposte a screening nel comune di campo (oltre all’ordinaria amministrazione delle prescrizioni mediche) E ben 408 vaccinazioni. Come dire, meno del 5% degli abitanti dell’isola nel primo caso e l’1,2% nel secondo. Bravi. Ma c’è di più: ci siamo chiesti perchè a Campo Elba la campagna di tamponi gratuiti ha visto accorrere meno di 1200 persone (gli altri erano quelli del cluster di San Piero) in un paese anagraficamente composto da quasi 5mila abitanti?!? Nessuno ha pensato che molto probabilmente, invece, i numeri degli effettivamente residenti all’Elba sono falsati dalle residenze di comodo dei proprietari di seconde case? Certo, un problema scomodo da gestire per qualsiasi politico, tanto che ad oggi nessuno lo ha mai fatto. Ma ci rendiamo conto di quale pentola va a scoperchiare quello che è accaduto? Il problema fiscale degli affitti al nero, il problema dei tributi comunali drogati dai finti residenti, l’effettivo peso della popolazione residente in inverno sulla taratura dei servizi pubblici, e chi più ne ha più ne metta. Forse l’emergenza COVID ci dà l’opportunità di rimediare all’errore storico delle troppe finte residenze di cui fin troppo si parla e basta”.