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Le tre domande allo scrittore Vito Ribaudo

L'intervista realizzata allo scrittore Ribaudo

Le tre domande allo scrittore Vito Ribaudo

1. Buongiorno Vito, ci potrebbe parlare dell’ultimo libro che ha scritto?

Nel luglio 2020 è uscito il mio terzo romanzo: “Sangue e Pane” (edito da Morellini), la saga generazionale della famiglia Vastiani che parte dalla Sicilia del 1914 e finisce a Milano nel 2014 passando da New York. Tre protagonisti, Isidoro Vastiani (in Sicilia) sua figlia Juliet (a New York) e il nipote Vincent Scott (Milano) che si passano il testimone narrativo nello scorrere dei decenni. Sullo sfondo i cambiamenti sociali e i grandi fatti della Storia del Novecento e dell’inizio del nostro secolo. E’ un romanzo dove l’amore, la passione, la fatica per il lavoro emergono e si contendono lo scorrere delle pagine. “Sangue e Pane” si può acquistare in libreria o presso gli store digitali. Prima di questo romanzo o scritto nel 2015 “Una Grande Opportunità” con Rizzoli e “L’Elbano” ambientato proprio all’isola d’Elba dove ho la fortuna di passare tutte le mie estati da oltre dieci anni. A Capoliveri, dove appunto si muove il protagonista del romanzo in un gioco di luci e ombre, con lo sfondo meraviglioso dell’Isola.

2. Sta forse lavorando ad un altro progetto?

Ho una serie di racconti cui sto lavorando e che spero possano diventare progetti di pubblicazione prossimamente. Nella vita professionale sono un dirigente editoriale e quindi riesco a ritagliare alla scrittura una parte limitata del mio tempo. Non ho fretta quindi e non mi pongo mai obiettivi stringenti in termini di tempo.

3. C’è qualcosa che gli sta particolarmente a cuore e che pensa di utilizzare come tema di una prossima pubblicazione?

Tra i vari lavori cui mi sto dedicando mi appassiona il tema dell’adolescenza nei rapporti familiari e quindi sto lavorando a un progetto dedicato all’analisi della rete dei contatti nel mondo familiare con gli adolescenti protagonisti. Vedremo se il 2021 porterà accelerazioni su questo versante.

 

ROMANZO: “Sangue e Pane” di Vito Ribaudo (edito da Morellini)

Tutti gli insegnamenti che gli avevano dato direttamente, e tutti quelli che lui avrebbe dovuto comprendere in autonomia, non erano serviti. I semi avevano attecchito sul fratello Tano e sul cugino Alfonso, mentre era ancora presto per giudicare l’ultimo figlio di Vito, Mario, troppo picciriddo. Quegli stessi semi avevano invece trovato pietra senza porosità in Isidoro; non cresceva frutto buono nella sua testa, che potesse essere maledetto, costretto all’oblio e a cercare pane salendo i gradini delle scale altrui. Il padre Vito, mentre sminuzza nella bocca lo stelo di una spiga di grano, gli lancia sottovoce la sua personale maledizione: “Che mio figlio sia maledetto a cercare pane come Pane è il cognome di sua madre. E che gli resti solo sangue, se pane non è capace di trovarne”. L’uomo pensa in siciliano ma usa l’italiano. Il fratello Bastianu non lo sente, ma comunque non capirebbe.

Un’epopea familiare che comincia nella assolata Mistretta dei contadini con la coppola in testa e la zappa in mano, nella Sicilia degli anni Trenta. All’ombra dei Nebrodi la famiglia composta da Vito Vastiani, Peppina Pane e i figli Isidoro, Tano e Mario si affranca dalla mezzadria e cerca di conquistarsi il suo posto nel mondo. Vittima di una realtà dura sorretta da regole ancestrali immutate per secoli, Isidoro per la sua insolenza dovrà solcare il grande oceano come migliaia di altri suoi connazionali, e cercare la pace nell’alba che si riflette sul porto crogiolo di culture di Staten Island. Quest’America che sa essere tanto seducente quanto grottesca e oscura lascia tristi ricordi a Juliet Vastiani, figlia di Isidoro, che con il marito riporterà le sorti della famiglia nell’Italia di origine, soltanto più a Nord, nella Milano degli anni Settanta, in pieno fermento economico. Un romanzo che racconta le connessioni che ci uniscono con il nostro passato e con la nostra storia, per quanto dilatate possano essere, per permetterci di non dimenticarci mai quello che siamo davvero.
 

Vito Ribaudo 

Vito Ribaudo è sposato con Vitto – ria e padre di Giulia, Beatrice ed Elisa. Milanese di nascita e sicilia – no per affetto e origini, nella vita professionale è il Direttore Risorse Umane Italia di RCS MediaGroup. Ha pubblicato Una grande opportu – nità (Rizzoli, 2015, Premio “Lago Gerundo”) e L’elbano (Morellini Editore, 2018). Sangue e Pane è il suo terzo romanzo. Ha pubblicato anche alcuni racconti per antologie di Morellini Editore, come Un bacio davanti a quel portone su Francesco De Gregori (Vinyl, 2017); La Dome – nica delle Palme sul mitico derby vinto dal Torino nella primavera del 1983 (On the radio, 2018); Mar – chesa Adele Cicè (Sicilia d’Autore, 2019), Messico e Nuvole sul record di Pietro Mennea (Tra uomini e dei, 2020) e Viaggiare e scrivere (Lettere al padre, 2020).