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L’applicazione ‘Immuni’ può salvare il turismo elbano e non solo

Di Jacopo Bononi - Promotourism Snc

L’applicazione ‘Immuni’ può salvare il turismo elbano e non solo

Nella ricerca spasmodica che si sta facendo per garantire un futuro certo e possibile alla nostra economia turistica si comincia a intravedere una speranza. Le titubanze e le incertezze che sembrano aver caratterizzato l’azione di un Governo travolto dallo ‘tzunami’ Covid-19, ecco che potranno ritrovare una qualche certezza per noi operatori turistici nell’app Immuni. Alcune caratteristiche della applicazione sono già note e l’ immissione nel Sistema avverrà pare dal 18 maggio: l’app sarà gratuita, potrà essere scaricata sia sulla piattaforma IOS sia su quella android e sembra che garantirà anche il totale rispetto della privacy sia nel meccanismo di identificazione dei soggetti che verranno tracciati sia nell’archivio dei dati. Non si baserà difatti sulla geolocalizzazione né sul sistema GSM, ma si baserà su ‘codici random’ che porteranno alla identificazione dei soggetti che possono essere stati vicini a persone contagiate e potrà quindi scongiurare un ulteriore diffondersi di un contagio tanto subdolo quanto esteso del virus.

La Ministra Pisano così sintetizza, spiegandone il funzionamento: (…) ogni cellulare invia il proprio codice ‘randomico’ e riceve i codici randomici degli smartphone nelle vicinanze, salvandoli nella propria memoria interna. Per rendere il sistema più sicuro, il codice randomico cambia frequentemente (…) Altre caratteristiche vengono inoltre definite in termini molto chiari: (…) si può già da ora essere certi che che l’intero sistema integrato di contact tracing sia interamente gestito da uno o più soggetti pubblici e che il suo codice sia aperto e suscettibile di revisione da qualunque soggetto indipendente voglia studiarlo; che i dati trattati ai fini dell’esercizio del sistema siano resi sufficientemente anonimi da impedire l’identificazione dell’interessato; che la decisione di usare la soluzione tecnologica sia liberamente assunta dai singoli cittadini; che raggiunta la finalità perseguita tutti i dati ovunque e in qualunque forma conservati, con l’eccezione di dati aggregati e pienamente anonimi a fini di ricerca o statistici, siano cancellati con conseguente garanzia assoluta per tutti i cittadini di ritrovarsi, dinanzi a soggetti pubblici e privati, nella medesima condizione nella quale si trovavano in epoca anteriore all’utilizzo della soluzione; che la soluzione adottata, nelle sue componenti tecnologiche e non tecnologiche, possa essere considerata, almeno in una dimensione prognostica, effettivamente efficace sul piano epidemiologico.

Immuni inoltre, si legge ancora nella relazione del Ministro, dovrà tenere conto dell’evoluzione dei sistemi internazionali di ‘contact tracing’ e in particolare i modelli annunciati da Google e Apple, che saranno alla base della soluzione che adotterà l’Italia. Si legge poi sul Corriere della Sera che un recente sondaggio della Ipsos di Nando Pagnoncelli stabilisce che (…) finora a dirsi disponibile a utilizzare Immuni è un italiano su due: il 19% scaricherà l’app sicuramente, il 31% probabilmente lo farà. A essere contrario all’idea di installare il software, che pure è stato approvato dal Garante della privacy e assicura l’anonimato, è invece il 27%: nel fronte del no vincono i ‘sicuramente’ (15%) rispetto ai ‘probabilmente’ (12%). Quasi un cittadino su quattro (23%) non risponde o non utilizza uno smartphone.

Dunque, se saranno confermate queste prime notizie, tra poche settimane avremo la possibilità che la tecnologia che ci consente già adesso e da un po’ di tempo di fare cose straordinarie, da quando la geniale intuizione di Steve Jobs trasformò il telefono in un personal computer o meglio aggiunse ad un mini-pc la funzione telefonica con l’introduzione del primo Iphone anni orsono, ecco che questa stessa rivoluzione tecnologica potrà metterci al contempo al sicuro da una pandemia devastante e insieme consentire la ripresa di un futuro economico che molti danno per perso. Almeno nell’immediato. La perdita di valori non negoziabili in termini di privacy val bene comunque la sopravvivenza di una Civiltà culturale, sociale ed economica come la nostra, quindi anche se ci fosse da sacrificare la propria indipendenza e la custodia dei propri dati personali, questo sarà un sacrificio secondo noi accettabile. Del resto è facile capire, se si ha una certa dimestichezza con la rete, di come questa perdita sia già evidente ed in modo molto più subdolamente celato, allorquando nella navigazione ad esempio ci inseguono promozioni e indicazioni direttamente derivate dalle nostre precedenti navigazioni. Quindi nulla di nuovo, se non la presunta e salvifica efficacia di questa nuova applicazione. Nel lontano 1991 fummo i primi operatori turistici marinesi, con l’ufficio postale ed una agenzia turistica, ad installare in reception il modem a 56 k che col suono tipico del fax ci introdusse allora in un nuovo mondo, proprio attraverso un Mac dell’epoca. Allora sembrava fantascienza. Nel mondo ipertecnologizzato che ci circonda ben venga, quindi, questa nuova applicazione, anzi come imprenditori che tengono alla salute dei propri collaboratori, oltre che prepararli con la giusta e doverosa serietà tramite i corsi che stiamo promuovendo contro il ‘nemico invisibile’, caldeggeremo per usare un eufemismo l’istallazione di questa app e invitiamo già da ora le Autorità e le Associazioni di categoria ad inserire nel programma dei loro tavoli di lavoro questo ‘caldeggiamento’, come prima barriera al virus incombente con la stagione entrante. Nelle battaglie medievali, tra i vari strumenti di dissuasione all’attacco alle Mura della Città, c’erano anche i bidoni di olio bollente da rovesciare sul nemico alle porte: ecco, che quanto ci sta comunicando il Governo sia da intendersi come una ‘linea di difesa’ che consenta a chi sarà in prima linea nella battaglia della estate in arrivo di potersi tutelare con ogni arma possibile.

Lo stesso Jobs, tra le varie e attualissime idee della vita che portò avanti, ebbe a dire e noi lo sottoscriviamo: (…) l’unico modo di fare un ottimo lavoro è amare quello che fai. Se non hai ancora trovato ciò che fa per te, continua a cercare, non fermarti, come capita per le faccende di cuore, saprai di averlo trovato non appena ce l’avrai davanti. E, come le grandi storie d’amore, diventerà sempre meglio col passare degli anni. Quindi continua a cercare finché non lo troverai. Non accontentarti. Sii affamato. Sii folle. (…) Che la sua follia geniale ci supporti e ci sostenga nel compiere scelte giuste e coraggiose.

Jacopo Bononi
www.promotourism.it