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Subito un piano di emergenza sanitaria per l’Elba

Di Paola Mancuso

Subito un piano di emergenza sanitaria per l'Elba

Vorrei tornare sul recente intervento di Gianni Anselmi e sull’iniziativa assunta dall’Assessore ai Trasporti Vincenzo Ceccarelli in merito alla questione dei controlli degli accessi all’Isola d’Elba, con lo scopo di uscire da uno sterile battibecco e di dare alla questione l’importanza che merita in ragione della gravità della pandemia che sta devastando il nostro Paese.

Credo infatti che quelli che considero ancora ritardi in questa iniziativa siano dovuti non ad una noncuranza o ad una sottovalutazione del problema ma alla grave difficoltà di spiegare il perché di un intervento di “chiusura” dell’isola ovvero l’impossibilità di aggravare l’isola di ulteriori carichi di popolazione da assistere in una situazione di grave carenza dei servizi sanitari. 

È indicativo al riguardo che sia intervenuto l’assessore Ceccarelli che pur ha nella questione una competenza marginale, non occupandosi istituzionalmente degli aspetti più rilevanti come quello sanitario e quello della sicurezza. 

Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ha tolto tutti dall’imbarazzo di dover ammettere il motivo di un intervento di interdizione degli accessi, consistente nella grave garanzia sanitaria che affligge l’Isola d’Elba dopo tagli e riorganizzazioni che hanno comportato una situazione di inadeguatezza anche in condizioni ordinarie. Figuriamoci di fronte ad una simile emergenza!

Sono rimasti inascoltati per anni gli appelli degli Elbani alla tutela della propria salute ed alla considerazione proprio dei flussi migratori che rendono impossibile dare una risposta sanitaria adeguata tarando i livelli dei servizi sui numeri della popolazione residente.

Questa è l’unica vera riflessione da fare, mentre l’Italia intera si interroga su come fornire risposta e soluzione alla evidente sottovalutazione del problema sanitario su scala nazionale, di cui l’Elba rappresenta purtroppo un triste esempio che non può essere ignorato proprio ora che tutti ci sentiamo autorizzati a cambiare rotta davanti alla gravità del problema. 

Perdere quest’occasione significherebbe non aver capito davvero la gravità di quello che sta succedendo. 

Anziché la richiesta al Ministero dei Trasporti di incrementare la vigilanza l’Elba pretende dalla regione Toscana che faccia quello che le compete ovvero un doveroso mea culpa ed un intervento massiccio di immediato potenziamento dell’ospedale con riferimento sia alla strumentazione che al personale sanitario in servizio. 

Non ci possiamo permettere di arrivare tardi anche su questo fronte.

Serve immediatamente un piano di protezione civile che affronti l’emergenza sanitaria. 

Il resto sono chiacchiere.