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Messaggeri del Mare: “Il piccolo Leonardo di San Piero, non riesce a respirare autonomamente. I suoi genitori hanno bisogno d’aiuto”

Di Messaggeri del Mare

Messaggeri del Mare: "Il piccolo Leonardo di San Piero, non riesce a respirare autonomamente. I suoi genitori hanno bisogno d'aiuto”

“Il piccolo Leonardo di San Piero, non riesce a respirare autonomamente. La sua giovane vita è travagliata e lui e i suoi genitori hanno bisogno d’aiuto”.

Lo dicono i Messaggeri del mare, Pierluigi Costa e Lionel Cardin, i due nuotatori elbani che agiscono per cause sociali e di solidarietà, che scendono in campo per fare un appello.

“Questi primi due anni e mezzo di esistenza del bambino – dice Costa – sono stati complicati e sofferti, sebbene il piccolo dimostri tutta la propria forza. Ha subito, dopo la nascita da prematuro di 24 settimane, ricoveri ospedalieri e interventi chirurgici necessari a salvarlo. Adesso i suoi genitori, Rossella e Mirko, lo stanno portando periodicamente in un ospedale specializzato di Marsiglia, nel tentativo di ridare a Leonardo la piena salute. E’ dura, molto dura a livello esistenziale e ora anche a livello economico. Aiutiamoli”.

Impegnative le spese in questi 30 mesi di vita del bimbo e ancora ne servono.

“I suoi genitori – prosegue Cardin – si sono fatti aiutare dai familiari, ora non ce la fanno più a far fronte alle ulteriori spese per affrontare tre viaggi a Marsiglia, con soggiorno, per le cure che speriamo risultino risolutive”.

“Tutto è iniziato nel marzo 2017 – dice la giovane madre – quando ebbi il parto prematuro. Leonardo è stato trasportato in elicottero a Careggi, a Firenze, c’era rischio per la vita. Nell’ospedale fiorentino è stato 5 mesi dopodiché è passato per un periodo analogo, al Meyer, il noto ospedale pediatrico”.

Leonardo era affetto da una malattia rara per cui aveva frequenti apnee potenzialmente mortali e veniva trattato con adrenalina. Poi c’è stato bisogno di una tracheotomia per evitare arresti respiratori rischiosi; in seguito, per un forte reflusso gastrico, altro intervento allo stomaco per applicargli un laccio con la tecnica di Nissen per impedire il reflusso. E i guai non sono finiti. Anche l’intestino non si era ben sviluppato e si presentavano difficoltà digestive gravi. Allora altra operazione, una gastrostomia, per sistemare un sondino che dall’esterno entrava nello stomaco, per poterlo alimentare”.

Un calvario, una vita davvero dura per il piccolo sampierese, che senza dubbio ha tanta voglia di vivere, nonostante tutto. E dopo il Meyer intorno ai 2 anni, è spuntata la chance di un ospedale di Marsiglia specializzato. a cui i genitori si sono rivolti.

“Con tutti questi interventi chirurgici – conclude la madre – nostro figlio sarebbe tornato quasi alla normalità, ma non è ancora abile a respirare in modo autonomo, perché ha vissuto per 2 anni con una respirazione anomala e non riesce ancora ad averne una naturale, spontanea”.

Prossima quindi una nuova partenza per Marsiglia.

“Aiutiamo questa famiglia e questo bimbo. – dicono infine Lionel e Pierluigi – Chiunque può dare loro un libero contributo ricaricando, in un ufficio postale, la postepay con questo codice 5333171011223035, oppure fare un bonifico in qualunque banca o tramite homebanking, all’iban IT88H0760105138263349563354.