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Recuperato lo yacht Ferretti affondato a Campo

Le operazioni sono inziate domenica alle 7.30. Lunedì l'alaggio

Recuperato lo yacht Ferretti affondato a Campo

Sono iniziate alle 7.30 di domenica mattina le operazioni di recupero dello Yacht Ferretti che era affondato a pochi metri dalla riva di Marina di Campo nella notte tra venerdì e sabato scorsi. Già nella giornata di sabato gli uomini della Capitaneria di Porto avevano provveduto a piazzare intorno all’imbarcazione panne e palloni, insieme ai primi strumenti che poi sarebbero stati utili al recupero. Alle prime ore di domenica sono iniziate le operazioni per recuperare l’imbarcazione di 16 metri a cui insieme alla capitaneria hanno partecipato gli ormeggiatori di Portoferraio, la Elba Yacht Assistance di Marciana Marina e il personale del cantiere navale Battaglini. Sono stati proprio gli ormeggiatori che hanno rimorchiato lo yacht al molo foraneo del porto di Marina di Campo. Un operazione difficoltosa perché gran parte era ancora sommersa ed emergeva solo la prua . Quindi sono stati impiegati due camion gru per riportare a galla il panfilo ed impedire che entrasse altra acqua dalla coperta. Solo allora sono state azionate quattro idrovore e con questo l’imbarcazione è stata riportata in galleggiamento.A quel punto sono state sganciate gru e palloni e gli Ormeggiatori hanno messo lo yacht in sicurezza con la gru del cantiere Battaglini. Ma l’acqua non era ancora stata prosciugata tutta. Oltre 5000 litri di acqua sporca sono stati aspirati dalla parte bassa dello scafo. Per questa operazione è stata impiegata un’autocisterna che ha impedito la fuoriuscita dell’acqua che avrebbe potuto inquinare lo specchio acqueo. L’operazione però non era ancora terminata perché era necessario trovare una gru in grado di tirare su la barca, che aveva raggiunto almeno le 27 tonnellate di peso, avendo gli interni impregnati di acqua. Un’operazione che si presentava delicata e pericolosa . Una gru della portata di 90 tonnellate è arrivata nella giornata di lunedì e solo allora è stato possibile alare l’imbarcazione e trasportarla nel cantiere navale di Campo per tutte le riparazioni necessarie. Intanto restano da stabilire le cause che hanno portato all’affondamento repentino dello yacht Ferretti che alla mezzanotte di venerdì era ancora in perfetto assetto, mentre alle 6 di sabato era già affondato. “Sullo yacht non ci sono falle – ha detto il comandante della Capitaneria di Porto di Portoferraio, Antonio Casale – quindi per ora resta l’ipotesi di qualche presa a mare rimasta aperta o mal funzionante . Quando l’imbarcazione sarà asciutta potremo cercare di capire le cause dell’affondamento”. La Capitaneria ha infatti aperto un’inchiesta sommaria sul fatto. “Siamo soddisfatti – continua Casale – di aver condotto questa operazione senza danni e ulteriori problemi. E’ stata molto complessa e delicata, ma è andata bene”. E non solo. Nella giornata di domenica la Capitaneria è stata impegnata oltre che in mare, con personale anche a terra, per lo spegnimento dell’incendio che ha colpito Chiessi.