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Uccideva i pazienti con massicce dosi di Eparina

Fausta Bonino è in carcere con l'accusa di omicidio volontario continuato

Uccideva i pazienti con massicce dosi di Eparina

Si chiama Fausta Bonino l’infermiera del reparto di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Villamarina di Piombino arrestata con l’accusa di aver ucciso 13 pazienti tra il 2014 e il 2015. Originaria di Savona ma in Toscana da più di vent’anni la donna avrebbe agito con un farmaco molto usato in ospedale ma non previsto nelle cure di quei pazienti: l’eparina. Un anticoagulante che la donna avrebbe somministrato anche con dosi 10 volte superiori alla norma provocando soprattutto in alcuni casi “rapide e diffuse emorragie con conseguente morte” hanno spiegato i carabinieri dei Nas durante la conferenza stampa di questa mattina a Livorno.
Le vittime, tra i 61 e gli 88 anni, erano tutte ricoverate nello stesso reparto, alcuni in condizioni gravi altri in via di guarigione. Ed è proprio in reparto che i carabinieri avrebbero trovato le prime prove dei delitti e i farmaci con i quali la donna uccideva i pazienti.
L’operazione «Killer in corsia» è partita da un’indagine iniziata nel giugno del 2015 e prende in esame dieci morti sospette, di cui 8 nel 2014 e due nel 2015. Addirittura durante le indagini sono sopravvenute altre tre morti, il 1 luglio, il 9 agosto e il 29 settembre. Ad ottobre la donna era stata trasferita in un altro reparto. C’è un dato sull’incidenza della mortalità in rianimazione tra prima e dopo: finché l’infermiera era lì in servizio, l’incidenza era del 20 per cento, non appena è stata trasferita è scesa al 12.