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Festival, tutta l’isola ha tifato per “l’elbano” Curreri

Trionfano gli Stadio, il leader: "Mi ritirerò a scrivere canzoni all'Elba"

Festival, tutta l'isola ha tifato per "l'elbano" Curreri

Per chi ha fatto il tifo l’Elba all’ultimo Festival di Sanremo? Facile immaginarlo: per i vincitori, gli Stadio, e per il loro leader storico, Gaetano Curreri. Romagnolo di Bertinoro, Gaetano, di cui è inutile raccontare qualcosa di una incredibile carriera che lo ha visto fra l’altro  – al di là dei successi personali – a fianco di Lucio Dalla e di Vasco Rossi, ha qualcosa di più di un pezzetto di cuore all’Isola d’Elba: possiede una casa a Poggio, dove torna appena può, e non si nega agli amici elbani che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. A Sanremo Gaetano e gli Stadio hanno trionfato, vincendo già giovedì il premio per la miglior  “cover” con  “La Sera dei Miracoli” di Lucio Dalla, ed incantando critica e pubblico con il bellissimo testo e la musica di “Un giorno mi dirai”, la canzone che alla fine ha trionfato vincendo il Festival.

All’Elba arrivò negli anni ’80, quando tenne un memorabile concerto insieme a Lucio Dalla e agli Stadio nel carcere di Porto Azzurro, e non ha smesso di tornarci.   Nell’estate appena trascorsa, Gateano Curreri rilasciò a TeleElba una lunga intervista dedicata ad un altro amico scomparso, il compositore Giancarlo Bigazzi, anche lui innamorato della nostra isola, e tenne un applauditissimo concerto all’Hotel Hermitage nel giorno di Ferragosto, non mancando di ricordare ai presenti tutti i suoi legami con il territorio. 

Le parole più belle, però, le ha pronunciate in una recente intervista. Alla domanda “come ti vedi nei prossimi vent’anni”, Gaetano ha risposto: “Intanto mi piacerebbe essere in salute per godermi gli ultimi anni di vita, poi mi vedo a scrivere canzoni… all’Isola d’Elba! Scriverei, perché non saprei mai smettere di farlo e scelgo l’Elba perché è un posto meraviglioso, popolato da gente speciale dove amo vivere ogni qualvolta si presenta l’occasione.”

Un motivo in più per essere orgogliosi di ospitare uno dei più grandi compositori della musica italiana contemporanea.