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Giganti verdi: alla scoperta dei Giardini dell’Ottone

Il presidente della Commissione Ambiente della Fondazione Isola d’Elba Onlus Gasparri ci mostra qualcosa di cui molti neanche conoscono l’esistenza. La storia, dai giardini sperimentali dell’Ottonella ad oggi

 Giganti verdi: alla scoperta dei Giardini dell’Ottone

 Questa settimana Carlo Gasparri, responsabile della commissione ambiente della Fondazione Isola Elba ci porta in visita in uno dei giardini più belli d’Europa: il giardino dell’Ottone.
Nel 1896, Giorgio Roster (1843-1927), professore di Chimica biologica e di Igiene presso il Reale Istituto Superiore di Firenze, fonda il giardino sperimentale dell’Ottonella. Grazie alla mitezza del clima elbano, nel 1911, il giardino conta già 700 specie, Ma già nel 1910 il Dott. Garbari, ricco possidente di Monaco di Baviera, già in contatto con il Prof. Roster, acquista, di fronte all’Ottonella, un vasto appezzamento di terreno sul quale inizia l’impianto di specie esotiche. Così nasce il Giardino dell’Ottone, un complesso botanico di importanza storica, e di grande bellezza, L’idea di abbellire i giardini con specie botaniche di paesi esotici ha sempre esercitato un fascino particolare, fin dall’antichità. Già gli egiziani compivano lunghe spedizioni alla ricerca di piante pregiate.
Ma torniamo alla nostra storia: col tempo Il Giardino dell’Ottone divenne sempre più ricco, soprattutto di specie di palme. Un ambiente esotico davvero unico: sotto ogni pianta, albero o arbusto – ci segnala Carlo Gasparri – troviamo il cartellino informativo che ne descrive il nome e il continente d’origine.
Poi però il tempo passa e i vecchi proprietari muoiono, e se ancora oggi possiamo visitare questo giardino di acclimatazione è perché i proprietari successivi hanno continuato a curarlo con passione e dove oggi lavorano dai 20 ai 25 giardinieri addetti alla manutenzione delle piante, la pulizia ed il decoro dell’intero giardino .
Grazie a loro Gasparri ha potuto varcare per noi il cancello d’ingresso di un giardino che ha un’estensione complessiva di circa 2 ettari: ma lasciamo a Carlo – ed alla sua ormai classica enfasi – l’onere e l’onore di accompagnarci in quello che abbiamo voluto definire “Il giardino incantato dell’Ottone”.


Fabrizio Prianti