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Qualcuno può spiegarci dov’è questo batterio dell’acqua?

di Giovanni Fratini

Qualcuno può spiegarci dov'è questo batterio dell'acqua?

Ho letto ieri su Elbareport, a firma di Giacomo Giovinazzo, uno scarno, ma allarmante comunicato sull’inquinamento della rete di distribuzione dell’acqua potabile in una non ben precisata “zona Mercato”. Non soddisfatto di quanto riportato da Elbareport, vado su Tenews e leggo un diverso, ma molto più allarmante comunicato in cui si continua a parlare, genericamente, di zona Mercato, ma si precisa che le analisi effettuate dall’ASL hanno riscontrato nell’acqua di condotta “un alto livello del batterio Pseudomonas Aeruginosa “ che può “provocare infezioni in diverse parti del corpo, da quelle polmonari a quelle delle vie urinarie” .Si aggiunge, inoltre, per la tranquillità dei cittadini e dei turisti che spesso vedo riempire bottigliette alle fontanelle pubbliche, che si tratta di un batterio “che può resistere agli antibiotici”. Data la gravità dei risultati delle analisi compiute dall’ASL ho cercato di sapere che cosa il Comune abbia inteso per “zona Mercato”. Se si tratta della parte della città destinata al mercato del venerdì o della parte del centro storico dove un tempo era allocato il mercato coperto e dove attualmente esiste il supermercato CRAI. E in ogni caso quale è l’estensione della “zona”: se è limitata alle vie adiacenti all’ex mercato coperto ( Via delle Galeazze, Via dell’Amore, Via Curtatone e Montanara…………) o se comprende anche Piazza Cavour, Piazza della Repubblica, Via Roma ( dove abito), Via Elbano Gasperi ed altre ancora.Preoccupato, decido di avere più precise notizie. E a chi telefonare se non ad ASA, l’Azienda livornese che gestisce il servizio idrico? Faccio il numero verde 800139139; attendo pazientemente che qualcuno mi risponda ascoltando un piacevole motivo musicale ed alla fine sento un operatore che, con voce molto gentile, mi chiede il motivo della chiamata. Faccio presente che il Sindaco di Portoferraio, il 17 di questo mese, ha emesso una ordinanza con la quale fa divieto di bere l’acqua dell’acquedotto a causa della presenza di un certo batterio di cui, nel frattempo, mi ero dimenticato il nome e il cognome. Aggiungo che la stampa locale on line indica genericamente come zona infetta quella del Mercato. Chiedo dunque all’operatore di quale zona della città si tratti e quali vie e piazze comprenda. Il malcapitato operatore, sempre in modo molto garbato, si scusa e mi confessa candidamente che lui dell’ordinanza sindacale non sa assolutamente nulla e che ASA in genere non dà simili informazioni. Mi consiglia di rivolgermi al Comune. Deluso, ringrazio il mio inutile interlocutore e chiudo la telefonata. Ma come, mi chiedo , ASA non sa che in una determinata parte di Portoferraio nell’acqua che viene erogata c’è un batterio molto pericoloso per la salute pubblica? E non sa che il Sindaco ha dovuto ordinare ai cittadini di non utilizzare l’acqua per un bel po’ di giorni : dal 17 corrente e fino a data ancora da stabilire come ha scritto nella sua ordinanza? Chi ha il compito di garantire un sano servizio idrico non dovrebbe essere in grado di informare i cittadini-utenti del pericolo che corrono per la loro salute?Mi rassegno e poi mi dico che in fin dei conti l’ordinanza di divieto l’ha fatta il Sindaco; qualcuno del Comune, senza scomodare il nostro primo cittadino ( o il suo Vice ), sarà in grado di darmi una risposta. Chiamo il centralino del Comune. C’è la segreteria telefonica che mi ricorda che il sabato gli Uffici sono chiusi e che, in caso di urgenza, è bene rivolgersi all’Ufficio di Polizia municipale, al n°0565 937252. Faccio il numero, certo di avere finalmente un chiarimento. Il telefono squilla, ma dopo un po’ di tempo mi ritorna la voce del centralino, che mi ripete di telefonare ai Vigili urbani . Ricompongo più volte il numero telefonico, ma niente da fare; nessuno risponde. Mi viene in mente che senz’altro tutto il Corpo di Polizia municipale è in altre faccende affaccendato: c’è il Rally a Portoferraio e quindi sono certamente tutti fuori “stanza”. Comprensibile; non me la prendo con i Vigili urbani. Ieri, alla partenza delle autovetture che partecipano al Rally, davanti al Palazzo comunale, ne ho visti addirittura 4.Avendo in casa il computer mi dico, che stupido, perché perdo tempo a chiamare chi non c’è o non è in grado di darmi l’informazione di cui ho bisogno? Posso accedere, tramite internet, al sito ufficiale del Comune. Così faccio. Il sito del Comune ancora non funziona per ragioni tecniche, ma l’albo pretorio sì. E così al primo posto degli atti pubblicati trovo proprio l’ordinanza sindacale. Clicco e mi appresto a leggerla. Rimango, come dicono in molti, “basito”: anche nell’ordinanza è stato scritto che il divieto di utilizzare l’acqua vale solo per la “zona Mercato”senza specificare altro. Cerco un allegato, ad esempio, la relazione della Azienda sanitaria o una piantina della città da dove si possa dedurre quale è effettivamente la zona colpita dal maledetto batterio “arrugginito”. Non trovo niente che mi possa aiutare! La rabbia monta. Esco di casa. Non vado all’Ufficio di Polizia municipale. C’è il Rally, senz’altro lo troverei chiuso. Vado in Via delle Galeazze; in quella che, nel centro storico, è sempre stata indicata come zona Mercato. Chiedo a tre commercianti se sanno qualcosa. Se qualcuno li ha avvisati. Non sanno nulla. Per la precisione uno dei commercianti mi dice di aver avuto la notizia da un suo cliente. Siamo al colmo! Torno a casa: faccio qualche telefonata ad amici che stanno nella zona del mercato settimanale. Può darsi che per zona mercato il Comune intenda quella. La solita musica: nessuno sa come stanno le cose. Qualcuno mi dice: informati te e poi facci sapere. Ma come faccio? Caro sindaco e caro presidente di ASA fateci sapere per favore dove “ serpeggia” il batterio. Sono enormemente “incazzato”! Scusatemi, ma non so trovare altra parola per esprimere il mio stato d’animo.
Giovanni Fratini