La storia non è controversa. E’ la sua interpretazione che può essere controversa, quando la realtà storica viene sottoposta a manipolazione, intenzionale o meno. Il caso in questione (Operazione Brassard) non è controverso in quanto i fatti accaduti sono riportati in maniera esatta e non sono certo risultato di interpretazione di una storiografia di parte, ma nascono da testimonianze vissute e da autentica documentazione ufficiale. Non è nemmeno giusto contrapporre la straordinaria azione di liberazione degli Alleati dal giogo nazi-fascista con gli strupri e le nefandezze perpetrate dai senegalesi a seguito delle truppe francesi. E’ una dicotomia che non deve essere accettata perché rischia di contaminare la grandezza di quella operazione di libertà. I senegalesi si sono macchiati di atroci delitti contro la popolazione campese e non possono essere certamente giustificati dal fatto che fossero i liberatori. I nostri compaesani avrebbero fatto a meno volentieri di questa tipologia di liberazione, che è costato troppo alla nostra cittadinanza, che ancora ne paga le conseguenze morali. Non ci può essere pacificazione per coloro che hanno ucciso, stuprato, distrutto. Per chi non è stato vittima di tali sorprusi è facile pacificare, soprattutto senza sentire il parere delle vittime e dei loro discendenti. E’ tutto così politically correct. Ma noi amministratori abbiamo il dovere di rappresentare tutta la comunità campese e difendere, innanzitutto, la memoria storica della nostra comunità che è ancora ferita.
Atroci delitti commessi quel giorno non possono essere giustificati
di Gianluigi Palombi (consigliere comunale)
