Giampiero Sammuri, presidente del parco nazionale dell’arcipelago toscano dichiara che dopo l’acquisto delle dune di Lacona il prossimo step per il parco sarà quello di impegnarsi a favore del Volterraio per una maggiore fruibilità. Per alcuni questo annuncio potrà non far piacere poiché possono vedere non di buon occhio investire in “macerie”: altre sono le priorità su cui investire. Essendo il castello del Volterraio stato acquistato dal parco con denari pubblici, è notizia che al sottoscritto fa piacere ricevere, notizia che si aggiunge ad altre già ricevute nel passato da Sammuri. Settembre 2012, eccone una : “Ci sono delle perizie, serve un milione per la messa in sicurezza e il parco non ce l’ha. Dovremmo trovare chi finanzia l’operazione. Stiamo valutando questa opzione ma è molto difficile intervenire. C’è il problema successivo, quello della gestione. Io ora sto valutando la prima opzione”. Aprile 2013 ecco un’altra buona notizia : il parco ha proceduto all’aggiudicazione definitiva del conferimento servizio tecnico per l’adeguamento del progetto di restauro conservativo del castello del Volterraio.
A fronte di tutte queste buone notizie il castello del Volterraio continua ad essere nel più completo stato di abbandono. Neppure qualche pannello didattico/scientifico che spieghi qualcosa del luogo a chi arriva lassù: operazione il cui costo non può incidere molto sulle risorse a disposizione del parco. Siamo in attesa di altre buone notizie. Come si potrà però continuare a credervi?
Il parco nazionale è proprietario del Volterraio e di circa 24 ettari del territorio intorno, non da poco tempo ma dal 2001.Con l’acquisto, avvenuto tramite risorse economiche pubbliche, è dal 2001 che si è assunto anche la responsabilità del restauro. Una struttura come quella del Volterraio non può infatti restare senza restauro perché il rischio della rovina è inevitabile. Perché in dodici anni di proprietà, il Parco non ha fatto niente?