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Celebrazioni napoleoniche, dimenticata Rio Marina

di Renzo Galli (sindaco di Rio Marina)

Celebrazioni napoleoniche, dimenticata Rio Marina

Gentilissima d.ssa ROBERTA MARTINELLI Direttrice Musei Napoleonici
Gentilissima d.ssa ISABELLA LAPI Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana 
Egregio Arch. GIUSEPPE STOLFI Soprintendente BAPSAE – PI – 
Egregio avv. LUCIANO BARSOTTI Fondazione Livorno –
Egregio dr. GIORGIO KUTUFA’ Presidente Provincia di Livorno – 
Carissimo ROBERTO PERIA – Sindaco di Portoferraio – 
Gentilissima Signora ANNA BULGARESI – Sindaco di Marciana – 

Egregi Signori e gentili Signore, leggo sulla stampa che siete i promotori delle manifestazioni del bicentenario napoleonico che si terranno all’Elba nel 2014 e 2015.

Ho già avuto modo di lamentare l’assenza dal Comitato del Comune di Rio Marina, di cui ho l’onore di essere il primo cittadino, e oggi, vedendo ancora ignorata la mia comunità, rinnovo il mio disappunto. Come a voi noto, Rio fu la prima meta dell’Imperatore dopo il suo sbarco all’Elba, dove si recò a verificare lo stato delle miniere di ferro, allora dirette dal suo ex compagno d’armi André Pons de l’Hérault, e soprattutto a battere cassa per finanziare la propria corte. Si raccontano in proposito molti gustosi episodi delle resistenze, poi venute meno, dell’allora direttore di metterne a disposizione le finanze. Da uomo lungimirante, l’Imperatore intravide la possibilità di sfruttare in loco le miniere, ipotizzando la realizzazione di forni di fusione, peraltro già costruiti sulle nostre coste in modo primitivo fin dal tempo degli etruschi, e per questo scandagliò la nostra piccola insenatura per misurarne il fondale e potenziarne il traffico marittimo. Non è azzardato dire che, date le arcaiche condizioni economiche del regno, egli traesse la maggior parte delle risorse dalle “nostre” miniere.

Non riconoscere questo è come ignorare una realtà storica che ha avuto la sua importanza nelle tracce che egli ha lasciato sulla nostra isola. Per questo vorrei che nelle celebrazioni del bicentenario fosse rievocata la cavalcata che con i suoi dignitari fece per raggiungere Rio, con sosta alla Chiusa, e l’incontro con Pons de l’Hérault. Sarebbe la giusta ricompensa per quanto la terra di Rio fece per l’Imperatore. Ritengo pertanto del tutto giustificata e propria la partecipazione della mia Comunità all’evento, la cui esclusione costituisce una dimenticanza da colmare. Con i migliori saluti.