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L’Elba torna alla carica per salvare anche il suo tribunale

Deroghe e proroghe per molti altri uffici giudiziari, tutti casi documentati dal gruppo "Gente comune". Ma l'isola ci riprova. Il 6 settembre i sindaci dell'isola con Silvia Velo incontrano il prefetto di Livorno. La deputata interroga il ministro. E Marini: "La Regione non ha mosso foglia per noi"

L'Elba torna alla carica per salvare anche il suo tribunale

La data è segnata: 13 settembre. Per quel giorno l’Elba non avrà più il suo tribunale. Il taglio sembrerebbe deciso in modo irrimediabile, però per molte altre realtà sono state decise proroghe e rinvii. Questa penalizzazione della terza isola d’Italia sta scatenando reazioni e prese di posizione indignate; e si moltiplicano le iniziative per scongiurare la chiusura. Silvia Velo, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera, chiede un intervento del presidente del Tribunale di Livorno sulla chiusura “che – dice – costringerà cittadini e imprenditori ad un viaggio di almeno quattro ore per raggiungere Livorno”. “Il presidente del Tribunale, ai sensi dell’articolo 8 del provvedimento di riordino della geografia giudiziaria – sottolinea – è l’unico soggetto titolare di un eventuale richiesta di mantenimento della sezione di Portoferraio”.

Il 6 settembre la deputata toscana del Pd, insieme ai sindaci dell’isola d’Elba e ai rappresentanti della associazione forense elbana, e su loro richiesta, incontrerà il prefetto di Livorno. “Anche in quella occasione – ha dichiarato ieri – porteremo al prefetto Tiziana Costantino i pesanti disagi che i cittadini dell’Elba dovranno affrontare a causa delle chiusura della sezione distaccata del Tribunale a Portoferraio. Chiederò anche, con una interrogazione, chiarimenti circa la notizia di un decreto del ministro della Giustizia, Cancellieri, sulla deroga alla soppressione di alcune sezioni distaccate”.

Su questo pessimo trattamento riservato all’Elba è intervento anche Roberto Marini, capogruppo di “Gente Comune” in Consiglio comunale a Portoferraio: “É sconcertane – ha detto ieri – mentre il nostro tribunale chiude i battenti e le pratiche hanno già preso la strada di Livorno, scopriamo che, non solo Ischia, ma molte sezioni distaccate e tribunali hanno avuto proroghe che vanno dai 10 mesi, sino a tre anni e mezzo. La sezione distaccata di Saluzzo, comune di 16000 abitanti in provincia di Cuneo, a 33 chilometri dalla sede del tribunale di Cuneo, resterà aperta per tre anni e mezzo. Quanto accade ha dell’incredibile. Gli elbani, forze dell’ordine comprese, saranno costretti, per questioni di giustizia, a trasferte di intere giornate. Tutto ciò, non fa che confermarci che la linea adottata in difesa del Tribunale, sino ad ora, è una linea troppo morbida e assolutamente insufficiente. L’azione del presidente della conferenza dei sindaci, Peria, evidentemente, non è stata sufficiente neanche a trovare una sintonia con il Tribunale di Livorno al fine di porre in essere una strategia comune in difesa della sede elbana”. “Il Piemonte fa incetta di proroghe per sezioni staccate a tre passi dalle sedi dei tribunali – rileva Marini – la Regione Toscana, non muove foglia in difesa dell’unico suo tribunale posto su un isola.Nell’edizione del 28.08.2013, del quotidiano di informazione giuridica (Altalex) si apprende che ci sono proroghe ‘in arrivo per i cosiddetti tribunalini” soppressi: il ministro della Giustizia ha infatti firmato in questi giorni 42 decreti il cui effetto sarà quello di tenerne in vita alcuni o almeno i relativi uffici. Ufficialmente, a mezzanotte del 13 settembre 2013 scatterà il taglio di 947 uffici giudiziari previsto dal D.Lgs 7 settembre 2012, n. 155: 30 tribunali, 30 procure, 220 sezioni distaccate e 667 sedi di giudice di pace in meno. Grazie però ai provvedimenti firmati da Annamaria Cancellieri alcuni di essi non chiuderanno in maniera definitiva: gli edifici degli uffici soppressi saranno infatti in molti casi ancora usati per l’attività giurisdizionale, soprattutto ai fini dello smaltimento del contenzioso pendente. L’articolo 8 del D.Lgs 7 settembre 2012, n. 155 prevede infatti che “quando sussistono specifiche ragioni organizzative o funzionali […] il Ministro della giustizia può disporre che vengano utilizzati a servizio del tribunale, per un periodo non superiore a cinque anni […] gli immobili […] adibiti a servizio degli uffici giudiziari e delle sezioni distaccate soppressi. Il tribunale di Cuneo per esempio utilizzerà per i prossimi 3 anni e mezzo i locali delle sedi “formalmente” soppresse di Mondovì e di Saluzzo per tre anni e sei mesi”.

Ecco l’elenco delle proroghe diffuso da Marini:

sei mesi di proroga ai tribunali di Vigevano e Voghera, alla procura di Voghera e alla sede distaccata di Abbiategrasso;
dieci mesi al tribunale di Pinerolo e alle sezioni distaccate di Moncalieri e Susa;
un anno alla procura di Pinerolo e alle sezioni distaccate di Ischia, Marano di Napoli e Casoria;
due anni di proroga alla sezione distaccata di Terracina e alla sezione distaccata di Tortona;
tre anni al tribunale di Casale Monferrato;
tre anni e mezzo alle sezioni soppresse di Mondovì e Saluzzo;
cinque anni alla sezione distaccata di Acqui Terme nonché al tribunale e alla Procura di Lucera.

Marini riferisce anche che il ministro, Annamaria Cancellieri, intervistata da Radio 1 Rai, nel corso della trasmissione “Start” ha inoltre voluto precisare che “nelle zone ad alto tasso di criminalità non sono stati chiusi i tribunali. Nei correttivi che porremo probabilmente nei prossimi giorni – e uso il condizionale perché devo valutarli con Camera e Senato – non ci saranno più situazioni a rischio in zone ad alto tasso di criminalità. Quello che conta è che gli uffici funzionino e che siano strutturati bene”. “Nel frattempo – conclude – 40 sindaci del Piemonte hanno riconsegnato simbolicamente la fascia tricolore alla prefettura di Cuneo come segno di protesta contro la chiusura del tribunale di Alba”.