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Alcuni tribunali saranno “salvati” ma non il nostro

"Impensabile riconoscere la specificità di alcuni territorio e non dell'isola". Il presidente dell’associazione forense in una lettera ai sindaci riporta l’attenzione sul trasloco degli uffici giudiziari dopo le parole del ministro

Alcuni tribunali saranno "salvati" ma non il nostro

“È impensabile che si riconosca la specificità di alcuni territori, e non di altri come quelli insulari”. Il presidente dell’associazione forense Paolo Di Tursi in una lettera indirizzata ai sindaci dell’Elba riporta l’attenzione sul tribunale elbano in seguito alle dichiarazioni del Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri in un’intervista a Radio1. Il guardasigilli, in vista del decreto correttivo alla riforma della giustizia da emanare entro il 12 settembre sul “salvataggio” di alcuni uffici giudiziari con particolari specificità, è disponibile a fare alcune eccezioni. Nell’intervista il Ministro si è pronunciato a favore delle sedi giudiziarie che soffrono la presenza della criminalità organizzata senza spendere una parola sulle sedi distaccate delle realtà insulari. Nei prossimi giorni Annamaria Cancellieri presenterà a Camera e Senato le proprie decisioni sulle sedi da mantenere ed è per questo che Di Tursi chiama in causa le istituzioni elbane. “È indispensabile in queste ore – spiega Di Tursi – sollecitare con forza tutti i parlamentari di riferimento nonché lo stesso Ministro e il Presidente del Consiglio dei Ministri, che da toscano conosce bene la nostra isola. I gravi disagi a cui sarebbe soggetta la popolazione e tutte le forze dell’ordine è già stata riconosciuta quando venne deciso di mantenere eccezionalmente gli Uffici del Giudice di Pace sulle isole minori. A maggior ragione quindi, per la sezione distaccata del Tribunale, che garantisce a tutta la cittadinanza un servizio di giustizia insopprimibile e costituzionalmente garantito. La costituzione – conclude Di Tursi – non deve rappresentare uno slogan di convenienza, ma la politica ne deve garantire seriamente il rispetto e la concreta attuazione dei suoi principi.”