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Come vivevano le elbane nel 1.500? Domani se ne parla a Rio Elba

"Tra il rigore della legge e il vento della storia". Alle 21.30 in piazzetta del Passo della Pietà presentazione del libro dedicato alla condizione delle donne tra il XVI e il XVIII secolo

Come vivevano le elbane nel 1.500? Domani se ne parla a Rio Elba

Una serata aperta al pubblico e dedicata alla condizione delle donne all’Isola d’Elba tra il XVI e il XVIII secolo è quella che si svolgerà martedì 13 agosto alle ore 21.30 presso la piazzetta del Passo della Pietà, a Rio nell’Elba. Interverranno Gloria Peria, curatrice del libro e responsabile coordinamento Gestione Associata degli Archivi Storici comunali elbani, fra le autrici Marisa Sardi e Lucia Paoli. Coordinerà Nadia Mazzei vicesindaco del Comune di Rio nell’Elba.

“Tra il rigore della legge e il vento della storia. La condizione delle donne all’Isola d’Elba tra il XVI e il XVIII secolo”: è questo il titolo del volume promosso e realizzato dal Comune di Rio nell’Elba, quale ente capofila della Gestione Associata Pari Opportunità dei Comuni Elbani.Si tratta di una serie di studi che prendono le mosse prevalentemente dagli antichi statuti dei Comuni elbani e dai documenti degli archivi storici dell’Isola ma anche dell’Archivio di Stato di Firenze e da quello di Simancas in Spagna. Al centro delle ricerche la descrizione delle condizioni delle donne all’Isola d’Elba che fa emergere molte figure femminili forti, pur nella loro obbligata dipendenza dal potere maschile, anche se in diversi casi affiora con chiarezza lo spirito autonomo di alcune di esse.

Il progetto storico-archivistico è stato curato da Gloria Peria, coordinatrice della Gestione Associata degli Archivi Storici comunali elbani. Gli autori dei saggio sono: Lucia Paoli, Umberto Canovaro, Lucia Zingoni, Fabrizio Fersini, Marisa Sardi e Gloria Peria. Molte sono le persone che hanno collaborato fra cui Tatiana Segnini, collaborando alla trascrizione degli statuti del versante occidentale. La grafica e l’impaginazione invece sono state realizzate da Valentina Caffieri. Una nota di pregio che si aggiunge al lavoro è costituita dalla prefazione di Paola Bora della Scuola Normale Superiore di Pisa e presidente dell’Associazione Casa della Donna (Pisa).

«Una ricerca – scrive Paola Bora- che nasce dal desiderio femminile di dar voce alle vite delle mille donne elbane, di ritrovarne tracce e coraggio nelle pagine di una storia avventurosa, tra pirati e corsari, imperi francesi e spagnoli, Medici e Appiani. Una storia che deve continuità e tenuta sociale innanzitutto alla capacità femminile di costruire e ricostruire incessantemente; donne testimoni e artefici di quel “quotidiano” che il secolo scorso ha individuato come oggetto e invenzione della storia.

Il metodo che accomuna tutti i saggi, intrecciandoli in una complessa trama diacronica e geografica, è la ricerca d’archivio: archivi storici dei comuni elbani che restituiscono attraverso contratti matrimoniali, suppliche e delibere un tessuto sociale e antropologico fortemente segnato dalla soggettività femminile.

Sono donne “capofamiglia” quelle che emergono da queste pagine, madri sole, vedove, che affrontano la duplice insicurezza che contraddistingue le donne “senza uomini” nelle culture patriarcali, private di autonoma soggettività e gravate allo stesso tempo della responsabilità di garantire continuità, sopravvivenza e trasmissione in circostanze di ordinaria emergenza: quella delle guerre, dei saccheggi ripetuti, dell’emigrazione forzata che sono la cifra storica dell’isla bonita. Infatti il nomadismo maschile in una terra di marinai e di forza lavoro mobile al servizio di eserciti, capitani o mercanti connota l’Elba come una singolare, non straordinaria, caratteristica: la vedovanza, dovuta alla morte precoce del coniuge, ma anche alla sua lontananza, delinea una condizione di precarietà cronica che è contemporaneamente spazio di autonomia.

Tanto gli statuti delle Terre segnalano la subalterna incompiutezza delle donne, tanto, paradossalmente, la sopravvivenza della comunità, la continuità antropologica e sociale appaiono legate a doppio filo alla loro creatività coraggiosa e intraprendente: le donne che abitano gli archivi elbani, sapientemente interrogati, anticipano nelle loro esistenze una cifra contemporanea in cui la vita e i suoi significati emergono inaspettate da quelle variabili molteplici e imprevedibili che chiamiamo “crisi” e “precarietà”».

La pubblicazione è stata realizzata all’interno del progetto “Donne all’Elba fra arti e saperi” con il contributo della Provincia di Livorno, nell’ambito del Piano provinciale per la Cittadinanza di genere ex Legge regionale 16/2009, ed è stata promossa dal Comune di Rio nell’Elba, ente capofila della Gestione Associata Pari Opportunità dei Comuni elbani di cui fanno parte anche i Comuni di Portoferraio, Campo nell’Elba, Marciana, Marciana Marina e Rio Marina. Gli altri enti partner indicati nel progetto sono: Unione di Comuni dell’Arcipelago Toscano, Comune di Portoferraio, Comune di Campo nell’Elba, quale ente capofila della Gestione Associata degli Archivi storici comunali elbani, Sezione Soci Unicoop Tirreno Elba, Sindacato FP-CGIL Elba, Azienda Usl 6 Elba, Associazione Arte Elba.