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Tassa di sbarco, chiedere l’esenzione diventa un problema

di Luciano Alfieri (comitato proprietari seconde case Isola d’Elba)

Tassa di sbarco, chiedere l'esenzione diventa un problema

Dopo tutta la vicenda cominciata con l’istituzione della tassa di sbarco, con la giusta esenzione dei proprietari di seconde case e quindi con la soddisfazione degli stessi proprietari per il riconoscimento da parte dei Comuni Elbani (finalmente) del diritto di recarsi a casa propria senza ulteriori aggravi alle già onerose imposte (Imu) e spese maggiorate (Tares, Acqua, Luce ecc.) cui sono sottoposti, ritenevo, forse a torto, che questo riconoscimento del nostro Status di quasi residenti avrebbe portato anche all’ottenimento di una tariffa agevolata da parte delle Compagnie di Navigazione, come hanno già ottenuto i nativi e i residenti nel Comune di Piombino e in Val di Cornia. Come rappresentante del Comitato proprietari di seconde Case e spinto dai moltissimi aderenti al Comitato stesso, ho scritto alla Toremar, che è la nostra principale Compagnia di riferimento; purtroppo non ho ricevuto nessuna risposta, nemmeno alla mia richiesta di reintrodurre, in attesa di una eventuale decisione, il carnet bimestrale. Ho scritto ai sindaci (nessuna risposta), all’assessore della Regione Toscana, il quale mi ha gentilmente risposto di non avere nessuna autorità in merito ma che ne avrebbe parlato con i dirigenti Toremar. Ho scritto alle associazioni di categoria e finalmente ho avuto una risposta favorevole dai soci Elbani della Compagnia Blue Navy con il risultato di una tariffa agevolata per i proprietari di seconde case. Confermo il mio grazie a Blu Navy e conto che siano stati ricompensati di questa loro decisione dall’utilizzo della loro Compagnia da parte dei nostri aderenti.

Speravo che la tassa di sbarco, dopo la decisione iniziale con cui veniva introdotta, non fosse un problema per l’esenzione dei proprietari di seconde case, dato che quando venne introdotta si diceva semplicemente che i proprietari di seconde case erano esenti. Dopo, però, quello che è successo e sta succedendo negli ultimi giorni, come da Voi puntualmente riportato, mi sento in dovere di intervenire a nome del comitato per sottolineare, soprattutto, la farraginosità di applicazione di questo diritto. Mi sembra, come è giustamente, ribadito in vari commenti che la proprietà della seconda casa sia un fatto e basta, per dimostrare il quale occorre solo un documento di identità ed un documento attestante che il titolare del documento di identità è proprietario di una casa all’Elba, non importa in quale Comune. Questo documento può essere una visura catastale dell’anno in corso, dove ci sono indicati tutti i dati del proprietario e dell’immobile; una copia del mod. F24 attestante il pagamento dell’Imu ed al limite anche una copia del pagamento della Tarsu, in quanto anch’essa contiene tutti i dati richiesti. Come è possibile non ritenere questi documenti non sufficienti? Perché ricorrere a una procedura farraginosa, il cui scopo sembra solo quello da far desistere il proprietario a chiedere l’esenzione. Il fatto di essere proprietario è una realtà, uno stato di fatto, al quale, in presenza dei documenti suddetti, nessuno può fare opposizione e allora prego che di dovere di rendere le cose più semplici.

A coloro che hanno commentato: “Ma quante storie per 1 solo Euro!”, vorrei dire, non solo, come ha già risposto qualcuno, che si tratta del principio, ma soprattutto che si tratta dell’ennesima difficoltà che si crea a noi proprietari dopo che (a parte la Compagnia Blu Navy) siamo considerati peggio dei normali turisti (che grazie agli albergatori godono di una tariffa agevolata) malgrado che contribuiamo in gran parte al finanziamento delle tesorerie dei Comuni e degli altri Servizi annessi, per non parlare poi della nostra presenza apprezzabile anche nei mesi in cui il turismo non c’è. Ringrazio per lo spazio che riterrete di darmi nelle vostre rubriche.