Questa mattina, ero presente alla conferenza stampa di chiusura della manifestazione Marelba ed in particolare del progetto Icaro, come portavoce dell’associazione Incontriamoci in Diversi San Giuseppe Onlus. In realtà sono stato più che egregiamente sostituito dagli altri genitori e da due dei nostri ragazzi che hanno testimoniato ben oltre gli interventi degli amministratori di Portoferraio, del coordinatore e promotore della manifestazione Dr. Alessandro Davini e del rappresentante della Guardia Costiera, la validità dell’iniziativa che anno dopo anno sta sempre più crescendo divenendo un importante momento di condivisione e di scambio fra i ragazzi elbani e quelli del resto d’Italia. Non c’è certamente bisogno che io spenda altre parole su questo argomento giacché, con la loro spontaneità, chi mi ha sostituito ha reso l’idea ben oltre qualsiasi pomposo commento.
Mi permetto, però, di scrivervi per ringraziare, a nome dell’associazione, in primis il dottor Davini per l’impegno messo in questa iniziativa ed insieme a lui tutti quelli che vi hanno collaborato, direttamente o indirettamente, in modo particolare i dirigenti e i dipendenti tutti della S.e.t. srl la società che gestisce la cabinovia per monte Capanne, che hanno per il secondo anno consecutivo accettato con entusiasmo di essere assaliti da un gruppo così “colorito”, dandoci tutta l’assistenza necessaria ivi compresa la “colazione al sacco”. Gli amici della Marciana Aurea che ci hanno pazientemente atteso in fortezza Pisana a Marciana per “accompagnarci in una altra epoca”. Concludo sottolineando come questo genere di incontri siano molto importanti non solo per i ragazzi coinvolti, ma anche, certamente non meno, per i propri familiari.
Potere trascorrere una vacanza seppur breve, insieme a chi, come te, vive quotidianamente la realtà della disabilità, scambiarsi esperienza, idee, suggerimenti, perché no timori e preoccupazioni aiuta molto. Così come rappresenta un vero sollievo vivere per un periodo in un gruppo di persone dove il diverso è normale ed il normale è diverso senza dovere subire, come purtroppo ancora spesso accade, gli sguardi i commenti a basa voce financo la falsa pietà di chi pensa che cercare un etichetta morbida (diversamente abile, abile in modo diverso ecc.) basti a rendere i portatori d’handicap uguali a tutti noi.
