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Nomine all’autorità portuale, dovrebbero contare competenza e titoli

di Cesarina Barghini

Nomine all'autorità portuale, dovrebbero contare competenza e titoli

Solo al fine di portare un contributo di chiarezza in termini tecnici e non certo politici, vorrei precisare che avrei apprezzato molto che Federico Mazzei, nel suo articolo di ieri, oltre ad invocare ripetutamente il rispetto della legge, sul quale tutti concordiamo, avesse spiegato anche che, se è vero che il legislatore, appunto, ha attribuito al Ministro la nomina del Presidente dell’’Autorità Portuale (comunque sempre previa intesa con la Regione) è altrettanto vero che quello stesso legislatore ( L.84/94 art.8 comma 1 come modificato dall’art.6 del D.L. 136/2004) ha disposto che la scelta del Presidente sia effettuata su “una terna di esperti di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale, designati rispettivamente dalla Provincia, dai Comuni e dalla Camera di Commercio competenti territorialmente”. Peraltro, la necessità di una professionalità mirata al settore di competenza – ben comprensibile in virtù della rilevanza del ruolo che si va ad assumere – è ribadita anche laddove il legislatore ha previsto che, qualora non pervenga alcuna designazione nei termini, il Ministro nomina il Presidente previa intesa con la Regione e “comunque tra personalità che risultino esperte e di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell’’economia dei trasporti e portuale”.

Lo stesso vale per la nomina del Segretario Generale di Autorità Portuale che, sebbene non nominato dal Ministro, bensì dal Comitato Portuale, del quale sono membri di diritto e quindi votanti – come noto – i Sindaci dei Comuni interessati, è scelto, su proposta del Presidente, anch’’esso “tra esperti di comprovata qualificazione professionale nel settore disciplinato dalla presente legge” (art.10).

Dunque, se il tema vero, come dice Mazzei e concordo pienamente, è il futuro dei nostri porti, non si può prescindere, a mio modesto avviso, dall’’attribuire la precedenza (prima di ogni altra valutazione che sia politica o ideologica o quant’altro) ai titoli professionali, all’’esperienza e alle competenze mirate su un settore che, personalmente, conosco abbastanza da poter comprendere quale fosse la ratio che il legislatore ha voluto esprimere, allorchè ha preteso un curriculum specifico in materia di economia dei trasporti e portuale.

Nel contesto, colgo l’occasione per manifestare il mio apprezzamento per la scelta del Sindaco di Portoferraio, Roberto Peria, di non candidarsi in quanto “incompatibile”, come da egli stesso dichiarato alla stampa.