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“Il Pd sostiene le fusioni dall’Elba alla Val di Cornia”

Il documento della direzione: "L’abolizione delle province e la gravità dei problemi che abbiamo di fronte ci impongono di definire un nuovo e più ampio bacino territoriale di riferimento"

"Il Pd sostiene le fusioni dall'Elba alla Val di Cornia"

Dal Pd Val di Cornia-Elba riceviamo: “La Direzione Pd della Federazione Val di Cornia-Elba con la riunione del 3 aprile, lancia un percorso di discussione, dentro e fuori il partito, attorno ad una idea di riforma in materia di assetti istituzionali. Dalle elezioni politiche di febbraio scorso emerge un’enorme domanda di cambiamento che non può essere evasa. Una domanda che si rivolge alla politica e alle istituzioni. Noi siamo il partito del cambiamento e a quella domanda vogliamo dare una risposta di governo. Lo abbiamo fatto con gli otto punti presentati da Bersani a livello nazionale, ma intendiamo assumerci anche qui, a livello locale, la responsabilità di raccogliere questa sfida. Noi proponiamo una riforma complessiva della politica e delle istituzioni, dal dimezzamento del numero dei parlamentari al senato delle autonomie, dal superamento delle province alla riduzione del numero dei comuni. Noi abbiamo l’ambizione di anticipare le scelte nazionali e di metterci alla guida di un processo di modernizzazione istituzionale, che parta dal basso, dai territori. La proposta che nei prossimi giorni sarà oggetto di una discussione aperta dentro e fuori il partito è questa:

1) Vogliamo istituire uno strumento di coordinamento che coinvolga i comuni della Val di Cornia. Uno strumento che non può essere la riproposizione di schemi del passato, l’Unione dei Comuni appare oggi una strada impraticabile, perché in un momento in cui lo Stato e le sue strutture periferiche hanno bisogno di un processo di snellimento, creare un nuovo ente sarebbe davvero incomprensibile. Entro l’anno i comuni della Val di Cornia definiranno delle “convenzioni” su alcuni punti fondamentali di governo del territorio che diano vita ad una conferenza dei sindaci permanente e quindi ad una cabina di regia sovracomunale a costo zero. Uno strumento necessariamente aperto anche ad altri territori. L’abolizione delle province e la gravità dei problemi che abbiamo di fronte, infatti, ci impongono di definire un nuovo e più ampio bacino territoriale di riferimento che per noi è il territorio dell’Alta Maremma-Elba, comprendente anche la zona settentrionale della provincia di Grosseto. Un territorio omogeneo, questo, che la storia, l’economia e la società hanno unito ma che i confini provinciali hanno diviso per troppo tempo. Dentro questa nuova cornice vogliamo sviluppare una nuova stagione di programmazione più adeguata alle sfide che ci attendono, dalle politiche socio-sanitarie, a quelle per lo sviluppo, per le infrastrutture e per i trasporti, per le principali attività produttive presenti in questo territorio.


2) Vogliamo che i comuni del nostro comprensorio si leghino sempre di più, rispettando le specificità locali ma tendendo ad un processo di semplificazione che dovrà camminare nei tempi e nei modi che i singoli comuni si daranno attraverso la partecipazione dei cittadini. Le fusioni dei comuni sono per noi processi che producono risparmi veri di risorse che potrebbero essere destinate ai servizi e che al tempo stesso danno un maggiore peso ai comuni. Il PD di tutto il nostro territorio sostiene convintamente quei processi di fusione già in corso come nel caso dell’Elba o che partiranno a breve come a Suvereto e a Campiglia. Lo sosterremo convintamente innanzitutto perché questi processi, attraverso il referendum, restituiscono ai cittadini la possibilità di scegliere. In particolare il processo che riguarda Campiglia e Suvereto per noi rappresenta l’inizio di un percorso più ampio, rispetto al quale Piombino, che con quei due comuni condivide già oggi i medesimi strumenti di pianificazione urbanistica, dovrà decidere come collocarsi nei tempi e nei modi che la città deciderà, mentre San Vincenzo e Sassetta, che già oggi stanno associando le funzioni, potrebbero giocare un ruolo di cerniera con il territorio di Castagneto che da tempo condivide con la Val di Cornia la gestione di servizi importanti”.