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I Comuni elbani in Alatoscana L’aeroporto deve decollare

di Pasquale Berti (capogruppo di “Marciana col sorriso”)

I Comuni elbani in Alatoscana L'aeroporto deve decollare

Con apprensione mista a stupore e rabbia, leggo sulla stampa che, seppure per un breve periodo (fino a marzo), l’aeroporto elbano funzionerà solamente nel fine settimana, rimanendo chiuso nei giorni infrasettimanali. Presumibilmente, ciò non è dovuto solo alla necessità di assicurare le ferie e i recuperi dei dipendenti, come da motivazioni ufficiali. La vera causa, come sempre, va ricercata in una parola che in questi tempi di crisi ricorre spesso e nella cui logica si fanno scelte a volte molto difficili da accettare: “risparmio”.

E’ molto probabile che, senza questa manovra, alla benemerita Alatoscana  riuscirebbe difficile far quadrare i conti. Secondo noi di “Marciana col sorriso”, le Amministrazioni comunali dovrebbero intervenire con forza, coraggio e determinazione perché il funzionamento dell’Aeroporto sia ottimale sotto ogni aspetto. Ma occorre un intervento concreto. Bisogna che i Comuni elbani contribuiscano finanziariamente ed entrino in qualità di soci nelle società aeroportuali, perché senza un aeroporto funzionante ed efficiente questa nostra  cara, vecchia Elba non riuscirà a decollare e a fare quel salto di qualità che le compete, che è obbligatorio fare e che, purtroppo per noi, finora  è rimasto solo un sogno. Alla velocità dei trasporti è legato, infatti, un turismo elitario e l’auspicabile allungamento  della stagione turistica.

La continuità territoriale è stata una enorme conquista: con questi finanziamenti europei e statali si riuscirebbe a raggiungere l’Elba, ad esempio da Milano,  in un tempo brevissimo (40-50 minuti) e ad un costo bassissimo (30 euro circa). Ma tutto questo non si realizza, per la colpevole assenza, anche, delle nostre pubbliche amministrazioni. Elbafly va, sì, ringraziata, ma va anche finanziata; viene innalzata giustamente sugli altari, ma le parole da sole non bastano.

Perciò, nell’interesse dei nostri concittadini e di tutta la comunità elbana, invito  la Sua Amministrazione a farsi promotrice di questa proposta presso le altre Amministrazioni, perché  agiscano concretamente entrando come socie nelle varie società aeroportuali e finanziandole. Di fronte all’obiezione, scontata, che i Comuni non hanno risorse, che è difficile far quadrare i bilanci , Le faccio solo un esempio: il mio comune di origine, Marciana Marina, spende circa 200-250mila  euro all’anno per  festeggiamenti e intrattenimenti perlopiù  di scarso valore culturale; una razionalizzazione delle spese sarebbe perciò sufficiente per sostenere gli interessi prioritari delle nostre popolazioni.

Mi scusi, signor sindaco, se oso ancora importunarla, ma purtroppo il frazionamento dei vari centri decisionali (8 sindaci e amministrazioni) non permette a noi consiglieri di interloquire agevolmente. In questo contesto, mi viene da pensare  che forse l’idea del Comune unico non sia così peregrina e fuori luogo, ma che potrebbe essere utile e praticabile, oltre che dotata di un certo fascino. A tale proposito, mi permetto di esprimere la mia disapprovazione sul Suo “triste” divieto di allestire a Poggio il banchetto per la raccolta delle firme (ma forse  si è trattato di un  mio sogno ambientato nei tempi cupi del Medio Evo o nell’800; oggi, in piena democrazia, non sarebbe possibile). Insomma, se Lei fosse l’unica autorità elbana, la discussione  sarebbe stata sicuramente più agevole e il problema forse già risolto. Un unico centro di regia agevolerebbe i nostri concittadini e la nostra isola.

L’iniziativa economica non si può lasciare solamente nelle mani delle più che benemerite associazioni: Albergatori, Coldiretti, Confcommercio, Confesercenti, Confindustria, Faita. Anche le amministrazioni pubbliche devono partecipare, collaborare, aiutare, finanziare quelle che sono le  iniziative davvero utili per la nostra isola. Chiedo quindi, a nome del gruppo “Marciana col sorriso”, di conoscere le intenzioni dell’Amministrazione  sulla proposta sopra avanzata e di porla in discussione nel prossimo Consiglio comunale.