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Due agenti aggrediti e feriti da un detenuto in carcere

Gli uomini della polizia penitenziaria vittime di lesioni da parte di un soggetto segnalato come pericoloso. Sale di nuovo la tensione nell'istituto longonese. Il sindacato scrive all'Amministrazione penitenziaria: "Noi facili profeti di sventure, l'angoscia serpeggia fra il personale, sono necessari dei rinforzi"

Due agenti aggrediti e feriti da un detenuto in carcere

Due agenti penitenziari aggrediti e feriti da un detenuto già segnalato come “potenzialmente pericoloso”. Torna a salire la tensione nel carcere di Porto Azzurro. A denunciare la vicenda, con una lettera al provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria, il delegato regionale del Sinappe Paolo D’Ascenzo, che ricorda di aver chiesto appena una settimana fa interventi urgenti, evidenziato le sue preoccupazioni “sull’atteggiamento estremamente aggressivo posto in essere da alcuni ristretti dell’Istituto longonese nei confronti del personale di custodia”.

Siamo stati – dice oggi – profeti di sventure che effettivamente si sono realizzate, ma “non era difficile prevederlo”. Infatti, uno dei detenuti “individuati come potenzialmente pericolosi” ha posto in essere in due giorni ben due aggressioni nei confronti di due differenti poliziotti penitenziari. “Entrambe le aggressioni – riferisce il sindacato – sono scaturite in lesioni personali che – oltretutto – priveranno l’Istituto isolano (già oltremodo scarno nella propria Pianta organica) della preziosa collaborazione per alcuni giorni” dei due agenti.

Come se non bastasse – continua – “dopo l’ennesimo  autolesionismo, nel corso di un accompagnamento ospedaliero, il detenuto aggressore ha inscenato presso il nosocomio una indegna gazzarra, sostenendo di essere stato massacrato dalle guardie”. Appare superfluo rammentare che di fronte alle più accurate analisi dei Sanitari tanto dell’Istituto che dell’ospedale egli non recasse il minimo segno della minima percossa”. “Tuttavia – fa sapere D’Ascenzo – nonostante per l’ennesima volta il personale abbia fatto quadrato di fronte alle avversità, il timore serpeggia sempre maggiore. La frase ricorrente è: ‘Se non ci difende l’amministrazione, a chi dobbiamo rivolgerci?’. Nel ribadirle che qualsiasi intervento che ella andrà ad adottare giungerà ormai in ritardo per salvaguardare l’incolumità dei due colleghi – scrive il sindacalista – si chiede comunque di voler provvedere immediatamente nel risparmiare in qualsiasi modo ulteriori angosce a chi lavora nell’istituto e ai loro familiari. Si auspica che il presente ennesimo campanello di allarme valga anche in funzione delle ormai imminenti assegnazioni di neo-agenti”.