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Il circolo Pertini: “Giochi di guerra cattivo esempio per i giovani”

La proposta: "Invertiamo la tendenza: si organizzino giochi di pace invece che giochi di guerra, sarebbe un contributo culturale allo sviluppo dell'ambiente isolano"

Il circolo Pertini: "Giochi di guerra cattivo esempio per i giovani"

Dal circolo Pertini riceviamo:

“Il circolo culturale Sandro Pertini dell’isola d’Elba, già nel 2005 criticò le attività ispirate alla guerra, fatte per gioco, che si attuano anche all’isola. Giovani e meno giovani hanno a disposizione molte altre attività ludiche o culturali nelle quali impegnarsi, nel tempo libero, senza coltivare spiriti guerrieri, seppure per finta. Attività, come altre, che possono contrastare con la quiete pubblica e un corretto uso del territorio, come ha fatto notare Legambiente, attività che possono coltivare il culto della guerra nei giovani. Da piccoli si gioca per tradizione con le armi, ma passati i 10 anni, anche prima, si passa allo sport o altro per divertirsi. I bimbi lo fanno perchè hanno il cattivo esempio della società mondiale che crede nei conflitti per risolvere contrasti tra i popoli e la guerra è poi anche un grande business. Esistono molti altri esempi negativi per i giovani, basta aprire ogni giorno i giornali. Bombe, morte e distruzione vanno ancora alla grande nel mondo: l’uomo non ha saputo progredire ed è schiavo dei propri limiti, degli istinti di violenza e risulta spesso incapace di inseguire principi di giustizia pacificamente, anche perchè il potere di solito non sa inseguire la pace e coltiva discriminazioni. Il terzo millennio però vede crescere movimenti opposti, che inseguono la pace tra le nazioni, la convivenza pacifica, movimenti non violenti di solidarietà che vogliono nuove politiche. Lo stesso Pertini, dopo aver vissuto due guerre mondiali, la lotta al nazifascismo, i conflitti per la liberazione, giunse in età matura, da presidente della Repubblica, a chiedere il disarmo mondiale controllato. Invertiamo la tendenza: si organizzino giochi di pace invece che giochi di guerra, sarebbe un contributo culturale allo sviluppo dell’ambiente isolano, chiamato a impegni di ben altra natura, alla prese con problemi di sanità, trasporti, rifiuti, approvvigionamento idrico, un’Elba chiamata a dare risposte a giovani, donne e anziani alle prese con difficoltà esistenziali non indifferenti”.