Alcuni commenti al precedente articolo, da voi gentilmente pubblicato, mi inducono a esprimere alcune precisazioni. Ciò che ho affermato non è frutto di una mia personale e poco lucida previsione, ma da una severa critica di tutto il sistema che finora ci ha supportato e guidato. Ciò che bisognerebbe chiedersi, se si vuole capire ciò che in questi giorni viviamo in tutta l’area del dollaro e dell’Euro, è: ma davvero si poteva pensare di continuare in eterno con un modello che non si poteva più definire né di sviluppo né di progresso. Lo sviluppo si riduceva sempre più a una creazione di ricchezza cartacea, che provocava una sopravalutazione di tutto ciò di cui l’uomo ha bisogno, dalla casa, al risparmio ai trasporti e alla cura della salute. Una imitazione della ricchezza che ci faceva sentire tutti ricchi: tutto ci era consentito, senza incidere sulla occupazione e sul problema della fame, nel mondo. Convinti di disporre di ricchezze all’infinito realizzavamo l’antico sogno di far lavorare i soldi al posto delle braccia e della mente. Il guaio che non lo facevamo solo con i sudati risparmi e le banche con i soldi in cassaforte, ma li costruivamo con mille ingegnosi teoremi finanziari che ci illudevano di disporre di vere e proprie sorgenti di denaro. Nel mondo circolano e circoleranno ancora per un po’ miliardi di titoli, che scadono da qui a 30 anni e oltre, di cui sono stati erogati cedole e trasferimenti di capitali. In una parola, una specie di mare mediterraneo di carta. Tutti impazziti, ricchezza vera 10 e circolante 1000, un pallone che non poteva non scoppiare, con la disoccupazione in continua espansione. Sul piano del progresso, il modello è sotto gli occhi di tutti che tuttora fa cultura e occorrono anni per debellarlo. Pressati dalla spinta pubblicitaria a ininterrotti consumi, abbiamo accolto e legittimato soldi provenienti dalle peggiori deviazioni dell’uomo: droga, prostituzione, criminalità organizzata, corruzione, bilanci fraudolenti ecc ecc. Concludo, poteva continuare? Quindi se non si parte da questi presupposti non possiamo capire ciò che i mercati con una illuminata regia stanno correggendo, tra tanti pericoli e difficoltà, per riprendere un cammino più sano e più certo. Non è un si salvi chi può, ma ci sarà sudore, tanto sudore.
Crolla il castello di carta dei soldi Adesso ci aspetta tanto sudore
di Paolo Boggi
