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“Il Comune unico? A Ischia quella idea è stata bocciata pochi giorni fa”

L'opinione dei Popolari liberali: "Semplificare? Bella parola, ma se poi chi governerà questa semplificazione è lo stesso che da 30 anni amministra quali saranno i risultati?"

"Il Comune unico? A Ischia quella idea è stata bocciata pochi giorni fa"

Dai Popolari liberali riceviamo:

Il Comune Unico, quanta enfasi alla prima riunione di quella che è stata definita “un’interessantissima iniziativa portata avanti con coraggio e determinazione” dalle associazioni di categoria dell’isola, guidate dal presidente della Cna Maurizio Serini, con la nomina del Direttivo promotore per la costituzione del Comune Unico all’isola d’Elba e la conseguente elezione del coordinatore nella persona di Gabriele Orsini, che ha contribuito, suo malgrado, alla nascita della Comunità Montana dell’Elba e Capraia, miseramente sparita. Il direttivo per far questo ha scomodato anche l’assessore alle riforme istituzionali della Regione Toscana, Nencini; il sindaco di Ischia Porto, il presidente del Comitato per il comune unico di Ischia, un membro del comitato promotore per il Comune unico della Versilia, il Sindaco di Piombino, un rappresentante dell’Unione dei Comuni dell’Amiata. Il 5 e 6 giugno fallisce la fusione dei sei comuni di Ischia, Semplificare? NO grazie. Ischia ha detto no all’ipotesi di fondere i comuni. Solo il 28,48 per cento degli aventi diritto si sono recati alle urne per il referendum consultivo regionale per la costituzione del comune unico.

Semplificare, bella parola, bella ipotesi, ma se poi chi governerà questa semplificazione è la stessa che da 20 – 30 anni ha in una maniera o nell’altra governato in uno degli otto comuni quali saranno i risultati?Come si fa a replicare al Sole 24 Ore Centro Nord del 30 marzo “Comune Unico è utopia“

Il Comune unico si deve riferire, a detta del Comitato, soprattutto alla costituzione di un unico centro decisionale che pur mantenendo vive realtà e tradizioni locali con l’istituzione dei municipi al posto dei vecchi comuni, provvederà finalmente a risolvere i tanti problemi comprensoriali: dal piano urbanistico all’inceneritore, dalla portualità all’energia alle risorse idriche, all’aeroporto alle scuole superiori alla sanità al sociale e chi più ne ha più ne metta. Senza poi considerare il nuovo ruolo che un comune unico di più di 30000 abitanti può svolgere in ambito provinciale, regionale, nazionale e anche nei confronti dei finanziamenti dell’Unione europea che non potevano certo avere gli attuali singoli otto piccoli comuni. Quante parole  avulse  non bastava dire come ha fatto la Comunità Montana o l’Unione dei Comuni?  Ma cosa ha fatto di così importante e determinante la Comunità Montana? Solo il Sel, una sinistra miope, o associazioni di categoria che parlano tanto ma poco concretizzano potevano sperare in un risultato positivo a Ischia dove il referendum per la medesima iniziativa ha fatto fiasco. Come si fa a dire SI alla istituzione degli otto municipi che garantiscano, “la partecipazione popolare e soprattutto il legame anche affettivo al proprio paese a garanzia del mantenimento delle tradizioni, della identità e dell’assistenza dei cittadini verso il nuovo Comune”.

Qualcuno si è lanciato a dire: “Affossata l’Unione, e tutti vissero felici e contenti”. Ma chi l’ha gestita (l’Unione) per decenni? “Barbetti, nonostante ripetute sollecitazioni, continua a tenere in frigorifero la Comunità del Parco”, ma non è meglio surgelarlo e dimenticarsi di quel carrozzone vuoto e incapace!

Si tira in ballo anche “il frenetico attivismo del presidente Segnini sulla sanità relegato nel limbo delle buone intenzioni”. Ma chi è stato l’ultimo assessore alla Sanità della Regione Toscana? Si esaltano poi “alcune lodevoli iniziative di qualche comitato cittadino o dalle associazioni di categoria a cui le istituzioni e la politica hanno in larga parte delegato ruolo e compiti propri”. Ma dove erano queste persone quando le istituzioni elbane non riuscivano a farsi carico dei problemi che nessun comune da solo poteva affrontare e tanto meno risolvere.

Quante parole per  convincere, si riparte con la tiritera delle politiche del lavoro, dell’ambiente, dei beni culturali; all’organizzazione e gestione dei servizi primari, quali i collegamenti, la salute, la scuola, l’acqua, i rifiuti; al potenziamento e realizzazione delle infrastrutture, dei porti, della viabilità, delle fonti energetiche; alla innovazione tecnologica per gli enti pubblici e le imprese; alla promozione e valorizzazione del nostro territorio, ancor più indispensabile dopo lo scioglimento dell’Apt; ai nuovi livelli di governo intercomunale, imposti per legge e comunque sempre più necessari per dare maggiore efficienza, economia e operatività agli enti locali territoriali. Quanta demagogia. Si parla poi di “ragionevole esigenza che sta alla base della proposta referendaria per la costituzione del Comune unico”. Referendum che sarà copia di quello dei cittadini di Ischia.

Quando mai c’è stata la disponibilità della Regione Toscana nei confronti dell’Arcipelago Toscano? Solo false promesse! Anche nella pubblicità la Regione Toscana si dimenticava dell’Arcipelago Toscano. Vorremmo consigliare al Coordinatore Gabriele Orsini, al vice coordinatore vicario a Maurizio Serini, al segretario del Comitato Mara Verri, al Tesoriere del Comitato Franca Rosso, al Responsabile dei media e dell’IT Franco De Simone di volare più basso. C’è già stata per legge una semplificazione, facciamo funzionare quella, se poi vogliamo attestiamoci su una semplificazione meno impattante, una Municipalità Orientale (Rio Marina, Rio nell’Elba, PortoAzzurro e Capoliveri), una  Municipalità Centrale (Portoferraio) e una Municipalità Occidentale (Campo nell’Elba, Marciana e Marciana Marina)