LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto

“CHI E’ RIMASTO FUORI SBAGLIA, LE PORTE SONO APERTE”

IL PRESIDENTE COMMISSARIO: "NON POTEVANO DISPERDERE IL PATRIMONIO DI 35 ANNI DI COMUNITA' MONTANA". UN APPELLO AI QUATTRO SINDACI

"CHI E' RIMASTO FUORI SBAGLIA, LE PORTE SONO APERTE"

Allora presidente Alessi, com’è andata, e soprattutto ora cosa succederà?

“Non è andata bene dal punto di vista dello scenario unitario, su cui credo che dovremo continuare a lavorare perché si costruisca nel più breve tempo possibile affinché tutti i Comuni concorrano a una politica di carattere comprensoriale. Bene perché c’è stata la volontà dei comuni presenti di non disperdere il patrimonio di servizi, funzioni, cultura che questo ente ha costruito in questi 35 anni, e quindi dare la possibilità da gennaio che ci sia una continuità, e non si crei un danno che sarebbe indubbiamente notevole nei confronti dei cittadini di questo arcipelago”.

Per quanto riguarda le risorse finanziarie che garanzie ci sono?

“Paradossalmente con la conversione in legge del decreto 154, qualche giorno fa al senato, vengono attribuite agli enti che subentrano alle sciolte Comunità montane, le stesse risorse finanziarie che venivano attribuite alla comunità montana. Quindi il contributo ordinario dello stato verrà dato anche alla costituenda Unione dei Comuni speciale. Inoltre c’è l’impegno già assunto dalla regione a ottobre d’intervenire nel bilancio 2008 – e quindi trasferibile all’anno prossimo – con 150 mila euro. E poi c’è l’impegno dichiarato e formale dell’assessore Fragai di dare la stessa somma anche per il bilancio 2009. Per cui credo che dal punto di vista finanziario dovremmo avere meno preoccupazioni di quelle che avevamo qualche mese fa”.

Se i comuni che non hanno aderito ci ripensassero potranno comunque subentrare in un secondo momento?

“Ma io farei un appello perché entrino anche prima del 31 dicembre: questo faciliterebbe indubbiamente le cose. Comunque certo, la legge lo consente ma più che una legge io credo che qui ci debba essere la volontà di continuare un confronto che vada al di la delle differenze politiche e le legittime posizioni assunte perché credo che ci sia la necessità di tener conto di tempi non facili che questa isola sta attraversando, in una crisi generalizzata che ricade in maniera determinante sulla economia, e quindi abbiamo bisogno di fare fronte unitario perché si possano sfruttare tutte le possibilità che ci vengono offerte, ma soprattutto per fare una progettualità comune che dia credibilità nei confronti degli enti istituzionali con i quali dobbiamo rapportarci come provincia e regione”.

rb