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UN MUSEO TECNOLOGICO PER IL RELITTO DEL NASUTO

PRESENTATO UN PROGETTO IN COLLABORAZIONE FRA COMUNE E UNIVERSITA’ DI VALENCIA. UN SISTEMA DI TELECAMERE PER VEDERE TUTTO QUELLO CHE C’E’ DENTRO LA NAVE ROMANA DEI DOLIA AFFONDATA A MARCIANA MARINA

UN MUSEO TECNOLOGICO PER IL RELITTO DEL NASUTO

Un tesoro in fondo al mare, a 70 metrio di profondità. E’ il relitto del Nasuto, la nave romana carica di dolia – antichi contenitori per il vino e l’olio – localizzata con diverse campagne di scavi dalla Soprintendenza Archeologica di Firenze in collaborazione con la Nato. Presto il relitto del Nasuto sarà visibile a tutti anche senza doversi immergere, grazie ad un sistema di telecamere, sia subacquee che esterne al mare, e addirittura monitorato da un telescopio. Un vero e proprio museo gestito da modernissime tecnologie, il cui progetto è stato redatto per una tesi di dottorato presso l’università spagnola di Valencia.

“Credo che questo progetto – dice la professoressa Pilar, direttrice del dipartimento di Restauro delle belle arti del politecnico di Valencia – sia importantissimo per l’isola. L’Elba è un luogo meraviglioso e io sono felice di vivere questo contesto naturale cosi bello. Questo progetto museistico credo sia importantissimo per far vedere non solo ai turisti ma anche alle persone che qui vi abitano, le meraviglie che ci sono in questa isola. “Credo che questo progetto sia importante – aggiunge Pilar Roig, dell’Università di Valencia – non soltanto per l’isola e per l’Italia, ma anche per l’Europa, questo perché è un’iniziativa unica”.

Daniele Venturini, dell’Università spagnola, ha in corso un progetto per una futura tesi di dottorato con il politecnico di Valencia: “Il progetto consiste nel coniugare la nave romana con altre bellezze che ci dà il mare, come ad esempio il passaggio dei cetacei, ma non solo. Insieme al sindaco abbiamo pensato anche di far vedere non soltanto il mare, ma unire questo al cielo tramite la creazione di un osservatorio celeste”.