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E’ ORA DI SCEGLIERE: AZZERARE TUTTO O ANDARE AVANTI?

di Danilo ALESSI (presidente commissario della Comunità Montana)

E' ORA DI SCEGLIERE: AZZERARE TUTTO O ANDARE AVANTI?

In questi giorni altri servizi utili per l’Elba vengono soppressi. Il numero di emergenza dei Vigili del fuoco, il 115, sarà dirottato su Livorno.

Eliminata anche la linea del bus Piombino-Firenze, tra l’altro molto frequentata e di grande utilità per gli elbani. Senza esito le sollecitazioni parlamentari sulla riduzione dei collegamenti marittimi nel versante orientale, mentre si viaggia a vista sul futuro di Toremar, con gravi preoccupazioni per la garanzia del diritto alla mobilità degli abitanti delle isole, per l’economia locale e per i lavoratori. E tutto questo senza che fino ad oggi si sia compiuta, nonostante l’aggravarsi della crisi, una seria analisi sull’andamento della stagione turistica e su come far fronte alle difficoltà riscontrate.

C’è necessità di far quadrato, impegnare tutte le risorse umane e strumentali disponibili, assumere provvedimenti per l’immediato e programmare seriamente per il futuro. In questa progettazione occorre coinvolgere Provincia, Regione e Governo, perché si consideri la condizione dell’insularità con atti legislativi e investimenti adeguati, sollecitare i cittadini ad una partecipazione attiva nelle politiche del territorio, dare il segno di una forte e coesa unità istituzionale. Non è la velleità di appiattire le differenze che pur ci sono e che distinguono persone e partiti anche sul governo della cosa pubblica, ma la necessità di una rappresentazione unitaria dei problemi, delle esigenze e dei diritti delle nostre isole. C’è bisogno di tutto questo e non di sterili polemiche che non conducono da nessuna parte e che danneggiano gli interessi più generali dei cittadini.

L’Elba e l’Arcipelago sarebbero più deboli e per molti versi impotenti senza un punto di riferimento operativo e di aggregazione a livello comprensoriale. La Comunità Montana, con tutti i suoi limiti, lo è stata in questi 35 anni di vita, contribuendo anche a far crescere e maturare una più diffusa e consapevole cultura dell’unità, tant’è che non può dirsi casuale il fatto che oggi, più di ieri, si parli di un solo comune per tutta l’Elba e si pensi- giustamente- di sottoporre tale opzione ad un referendum consultivo, previa presentazione di una proposta di legge alla Regione.
E’ innegabile che nessuno metta in discussione la necessità di un ente comprensoriale e che, anzi, paradossalmente si assista ad una gara a chi lo vorrebbe ancor più forte e attrezzato, certamente più rappresentativo e autorevole rispetto al precedente. Una disputa che rischia di apparire astratta e incomprensibile ai più, pur rivelando un’esigenza da tutti condivisa e conclamata che, se non ricondotta sui binari del buon senso e del reciproco rispetto, può determinare danni gravi e irreversibili.
Se, infatti, non verranno assunti concreti provvedimenti entro la fine dell’anno, l’Elba e l’Arcipelago si troveranno con un pugno di mosche in mano, giacchè alla Cm soppressa non potrà subentrare altro ente, disperdendo fra Provincia, singoli comuni, vari consorzi e altri sportelli tutto il patrimonio di funzioni, servizi, risorse e unità operativa acquisiti in questi anni.

Qualsiasi cosa si pensi e si dica, anche esprimere giudizi sprezzanti e liquidatori delle opinioni altrui, resta un dato di fatto concreto e ineludibile di cui occorre prendere atto: l’unico provvedimento possibile entro il 31 dicembre è quello previsto dalla LR 37, e cioè la costituzione della Comunità di Arcipelago di cui all’ articolo 27 (che è poi l’ Unione Speciale dei nostri Comuni ). Ad oggi non c’è altra alternativa se vogliamo dare soluzione di continuità, con risorse certe e adeguate e con le stesse funzioni della Cm, ancorché potenziate e rafforzate, ad un ente unitario comprensoriale che affronti meglio i problemi. Perché, mi chiedo, assumersi la responsabilità di azzerare ogni cosa e dare così dimostrazione di una palese incapacità di autogoverno che coinvolge tutta intera la classe politica elbana? L’approvazione di un emendamento al Senato, nonché gli impegni della Regione – ci danno oggi quella certezza di risorse che tutti avevamo chiesto: non ci sono più alibi. Faccio appello, quindi, ancora una volta agli Amministratori dei Comuni dell’Arcipelago, per dire loro che non possiamo aspettare l’approvazione del Codice delle autonomie per sapere se la Comunità prevista dall’art.29 del Tuel verrà mantenuta o meno, né rispolverare ipotesi ormai superate o impercorribili, quali il Circondario e la nuova provincia.
Quando la nuova legislazione sarà in vigore vedremo cosa fare, valutando da una posizione di forza e coesione vantaggi e svantaggi, per assumere insieme le iniziative più opportune. Oggi, però, altra è l’occasione da cogliere, un’occasione su cui per mesi, fino a settembre, abbiamo lavorato insieme elaborando un nuovo statuto e nuove condizioni di governo da parte dei Sindaci che, ben più di prima, avranno la possibilità e gli strumenti per incidere sulla programmazione e sulla gestione dei servizi e delle politiche del territorio. L’Elba e l’Arcipelago non possono permettersi di perdere questa opportunità e di fare, come qualcuno per altri versi temeva, un vero e proprio salto nel buio, un arretramento politico, sociale ed economico con gravi conseguenze sulla qualità della vita dell’intera collettività.