La Confesercenti del Tirreno – come già la Cna – giudica negativamente la bocciatura dell’Unione dei Comuni, ma al contrario della Confederazione degli artigiani chiede di andare velocemente verso il Comune unico.
Perchè rimpiange l’Unione dei Comuni: “Era una soluzione di emergenza – dicono dall’associazione – ma senz’altro restituiva all’Elba uno strumento più adeguato di quello corrispondente alla condizione attuale per affrontare una serie di questioni che richiedono politiche e scelte comprensoriali”.
La Confesercenti ritiene che “ancora una volta il sistema politico locale si sia fatto cogliere impreparato ed inadeguato ad affrontare sfide che valicano, anche di poco, i confini comunali. L’ennesima occasione persa, costringerà ora l’isola ad una gestione farraginosa di questioni quali consorzio di bonifica, canile, forestazione, ecc., oltre alla necessaria dilazione del commissariamento dell’ente comprensoriale”.
E la Comunità dell’arcipelago? Per la Confesercenti “le altre soluzioni proposte dalle Amministrazioni comunali che non hanno accettato l’Unione sono percorribili adesso con tempi e modalità tutte da definire, con la differenza, abbastanza sostanziale, che si dovrà affrontare questo periodo di ‘interregno’ senza un ente cui far riferimento e senza il contributo finanziario della Regione Toscana che viceversa avremmo ottenuto accettando l’Unione. La cosa certa è che si interrompe la continuità istituzionale restando privi di un ente in grado di coordinare e gestire le politiche comprensoriali dell’Isola”.
Il giudizio generale di Confesercenti è negativo: “Si è trattato alla fine di un ulteriore prova della incapacità di questo territorio di esprimere una politica univoca, unitaria, di gestire situazioni e scelte che vanno a vantaggio dell’isola intera, di proporsi ai problemi ed alle questioni strategiche con un’ottica veramente comprensoriale. E’ evidente, a questo punto, che stante, all’Elba, questo quadro istituzionale, nessuna politica urbanistica, sociale, economica e turistica, potrà raggiungere l’efficacia necessaria ad affrontare una crisi, che nel nostro caso, pur risentendo dei risaputi risvolti internazionali, è più strutturale che altro”.
E ora che fare? Confesercenti dice sì al Comune unico, e chiede a chi lo sostiene di impegnarsi in questo senso fin dalle prossime elezioni: “Le aziende – conclude – prima e più di altri soggetti si trovano ad affrontare questioni come: inefficienza e scarsa qualità dei servizi pubblici, disomogenea se non proprio mancata programmazione urbanistica ed altro ancora, e hanno già deciso da tempo che dai prossimi eventi elettorali l’unica cosa sensata da aspettarsi sarà un impegno, seppure condizionato e misurato, verso la costituzione di un’unica entità comunale dell’isola d’Elba”.
“Per l’immediato – l’invito finale – ci auguriamo che le Amministrazioni diano fondo a proprio tempo e risorse per gestire al meglio una pericolosa situazione di stallo che potrebbe generare, già nel breve periodo, danni a vari comparti socio economici di questo territorio”.